C’è un trucco utilizzato da molte aziende commerciali, che tutti i clienti dovrebbero conoscere. Perciò: occhio allo scontrino.
La crisi economica in atto è provocato un forte aumento dei costi dei generi di prima necessità. La situazione ha duramente colpito le famiglie italiane che si ritrovo a spendere grosse cifre portando a casa pochi prodotti.
Come se non bastasse i supermercati della grande distribuzione organizzata adottano alcuni trucchetti di marketing che fanno lievitare i costi della spesa. Inoltre, anche le aziende produttrici stanno usando metodi “furbi” che danneggia i consumatori. Si tratta di una strategia di marketing, per questo motivo né una frode né un’azione illegale.
Tuttavia, i consumatori farebbero bene a conoscere questa strategia che comporta un maggior esborso quando si va a fare la spesa. Scopriamo di cosa si tratta.
Quando si va a fare la spesa occorre fare molta attenzione alle strategie di marketing adottate dalle aziende produttrici ma anche dalle catene di supermercati.
Esiste una strategia conosciuta con il nome di Shrinkflation, che consiste nel far spendere più soldi al cliente fornendo una quantità minore di prodotto.
Questo trucchetto di marketing è utilizzato dalle aziende che producono gli articoli che affollano gli scaffali di supermercati. Dunque, in tal caso, la colpa non è imputabile al punto vendita.
La strategia, infatti, è messa in atto dal produttore che confeziona prodotti con grammature diverse allo stesso prezzo.
La Shrinkflation è un metodo adottato da molte aziende che producono articoli destinati alla vendita al dettaglio.
È così che la Barilla mette in commercio un nuovo pacco di pasta di colore rosso (trafilati al bronzo) allo stesso prezzo del classico pacco blu. Tuttavia, il primo contiene 400 grammi mentre il secondo 500.
Lo stesso discorso vale anche per altri prodotti, come ad esempio il tubetto del dentifricio che anziché contenere 100 grammi ne contiene 75, ma è venuto lo stesso prezzo oppure la busta di patatine che è più voluminosa, a causa della presenza di aria, ma contiene meno patatine rispetto a qualche mese fa.
I consumatori hanno segnalato diversi prodotti che adottano strategie di marketing di questo tipo. È questo il caso del cioccolato che fino a qualche mese fa pesava 100 grammi e ora ne pesa 90, ma il prezzo è rimasto invariato. O ancora delle bevande vendute in bottiglie da 1,35 libri anziché un litro e mezzo.
Questo fenomeno è stato notato da tanti consumatori che hanno denunciato l’accaduto attivando l’autorità garante della concorrenza del mercato.
Al momento è stata avviata una verifica che serve a controllare la reale esistenza di queste pratiche scorrette. Nel frattempo i consumatori possono e devono fare attenzione ai prodotti che mettono nel carrello, prima di andare in cassa a pagare.
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