In un mercato che corre veloce e premia le mode passeggere, ci sono aziende che sembrano finire in secondo piano, eppure nascondono potenziali enormi. Due nomi noti, presenti da anni nel cuore dell’innovazione, stanno tornando sotto i riflettori con dati solidi e previsioni decisamente ottimistiche.
Le loro azioni, oggi in apparente pausa, sono in realtà viste come occasioni imperdibili da decine di analisti. La distanza tra i valori attuali e quelli stimati è troppo grande per passare inosservata. E i motivi dietro questa discrepanza sono più interessanti di quanto si immagini.

Da inizio 2025, alcuni movimenti poco appariscenti stanno attirando l’attenzione degli investitori più attenti. In un panorama dove si tende a inseguire le novità più rumorose, sono proprio i titoli “silenziosi” a riservare le maggiori sorprese. Il caso di Adobe e Workday è emblematico: solide, innovative, ma oggi incredibilmente sottovalutate sul Nasdaq. I numeri non mentono. Entrambe mostrano uno scarto di oltre il 24% tra le quotazioni attuali e i target price medi degli analisti. Una situazione che spinge a riconsiderare il loro ruolo nel portafoglio di lungo termine.
Il dato più interessante, però, non è solo numerico. Le recenti valutazioni positive di banche d’affari internazionali, unite a un’accelerazione tecnologica concreta, mostrano come queste società non siano semplicemente “da tenere d’occhio”, ma autentici candidati a una rivalutazione significativa nei prossimi mesi.
Perché Adobe sta tornando al centro del mercato nonostante i riflettori puntati altrove
Adobe, da anni sinonimo di creatività digitale, non ha perso lo smalto. Al contrario, i recenti sviluppi strategici stanno rafforzando il suo posizionamento. Dopo un inizio anno non particolarmente entusiasmante, il titolo ha ritrovato slancio grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei suoi prodotti di punta. La nuova versione di Photoshop con AI generativa è stata accolta con entusiasmo, contribuendo alla crescita del numero di abbonamenti su Creative Cloud.

Gli analisti sembrano concordare: il consenso medio fissato da oltre 40 esperti porta il prezzo obiettivo a 493,43 dollari, mentre le ultime valutazioni, tra cui quelle di Morgan Stanley e Bank of America, puntano anche più in alto. Il prezzo attuale, poco sopra i 390 dollari, indica un potenziale sconto sul valore reale superiore al 25%. Ma non si tratta solo di previsioni. L’azienda ha investito in Adobe Express, puntando su una fascia di utenti più ampia e meno tecnica. Questa mossa si è già tradotta in una maggiore diffusione e fidelizzazione.
Nel mese di aprile, JP Morgan ha definito “interessante” la resilienza di Adobe nel contesto di un mercato pubblicitario in flessione. La capacità di monetizzare servizi professionali e contemporaneamente attrarre nuovi utenti tramite modelli freemium si sta rivelando vincente. E con l’arrivo di nuove funzionalità AI nei software di design e video editing, l’ecosistema Adobe si prepara a un nuovo ciclo di crescita.
Workday conquista terreno tra le aziende e sorprende anche gli analisti più prudenti
A prima vista, Workday non ha il fascino scintillante delle big tech più famose. Eppure, il lavoro che sta svolgendo nel campo della gestione delle risorse aziendali è sotto gli occhi di chi sa guardare oltre i numeri trimestrali. Dopo un trimestre sopra le aspettative, comunicato a maggio 2025, il titolo ha iniziato a ricevere giudizi più ottimisti. Goldman Sachs ha alzato il target price a 310 dollari, mentre Deutsche Bank ha evidenziato la forza dei ricavi ricorrenti e l’ampliamento del portafoglio clienti tra le medie imprese.
Il consenso generale vede Workday oggi con un valore medio stimato di 297,42 dollari, contro un prezzo attuale intorno ai 239. Un distacco che non passa inosservato, tanto che Citigroup ha parlato di “espansione strutturale in atto”. L’azienda sta infatti guadagnando quote di mercato grazie alla flessibilità del suo software e all’integrazione di strumenti predittivi basati su intelligenza artificiale. Non si limita più a servire le multinazionali: ora diventa partner anche per realtà in crescita che puntano sulla digitalizzazione.
A contribuire al rinnovato interesse ci sono anche le partnership strette con istituzioni accademiche e grandi gruppi internazionali. La fiducia non è solo nelle parole: molti fondi hanno aumentato la loro esposizione al titolo nel secondo trimestre. Se i margini continueranno a migliorare, Workday potrebbe emergere come una delle sorprese più solide tra i titoli Nasdaq sottovalutati, spingendo gli investitori a rivedere le proprie priorità.