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Oltre il 4% con i BTP ultralong: i 3 titoli che fanno sognare (e tremare) gli investitori

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Un orizzonte lontano che divide, un terreno dove la pazienza diventa virtù e la volatilità può trasformarsi in occasione. Alcuni strumenti finanziari affascinano proprio perché sfuggono alle regole del breve termine, lasciando spazio a prospettive quasi fuori dal tempo.

Il loro nome è già una promessa: impegnano a guardare molto più avanti, costringendo a ragionare in decenni anziché in mesi. Non tutti se la sentono di affrontare un cammino così lungo, ma per chi osa, il futuro può riservare sorprese inattese. Tra numeri e attese, tra rischi e possibilità, si nasconde una realtà che oggi accende il dibattito e incuriosisce gli osservatori.

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C’è chi li considera un azzardo, perché l’orizzonte di rimborso è così distante da sembrare irraggiungibile. Eppure, proprio questa distanza è ciò che attrae chi ha fiducia nella stabilità dello Stato e nella propria capacità di resistere alle oscillazioni. Non è solo una questione di cedole o percentuali, ma di immaginare un domani che sembra quasi fuori dalla portata quotidiana.

Le cronache economiche ne parlano sempre più spesso, sottolineando sia il fascino di rendimenti superiori al 4%, sia il rischio di oscillazioni che mettono a dura prova la tranquillità. Sono strumenti che non lasciano indifferenti: o li si ama per la loro unicità, o li si evita per la loro complessità.

Dietro le cifre si cela una sfida personale: avere la costanza di attendere e la forza di non lasciarsi spaventare dai movimenti repentini. È un percorso che non appartiene a tutti, ma che proprio per questo diventa un simbolo di fiducia nel futuro e nella capacità di guardare oltre l’oggi.

BTP ultralong: rendimenti oltre il 4% tra occasioni nascoste e la seduzione del tempo lunghissimo

I BTP ultralong rappresentano una categoria particolare di titoli di Stato italiani, con scadenze che possono superare di gran lunga i trent’anni. Sono caratterizzati da cedole modeste, ma offrono un recupero sul valore nominale che può rivelarsi decisivo. È questa dinamica che li rende affascinanti: acquistati sul mercato secondario a prezzi anche di 60 o 65 centesimi, a scadenza vengono rimborsati a 100.

BTP ultralong: rendimenti oltre il 4% tra occasioni nascoste e la seduzione del tempo lunghissimo-trading.it

Un esempio concreto è il BTP 2051, cedola 1,70%. Oggi oscilla intorno ai 60 centesimi e garantisce un rendimento vicino al 4,5%. Il guadagno nasce più dal recupero finale che dalle cedole stesse. Ma la controparte è evidente: questi titoli reagiscono in maniera amplificata ai movimenti dei tassi di interesse. Un piccolo rialzo dei rendimenti di mercato può ridurre drasticamente il prezzo, generando perdite pesanti per chi non è disposto ad attendere.

Ancora più emblematico è il BTP 2072, il più lungo in assoluto, con 47 anni residui. Vale circa 58, ma rende sopra il 4,5%. Per molti è quasi un “derivato sui tassi”: se i rendimenti scendono, il prezzo può impennarsi, ma un rialzo improvviso porta a perdite notevoli. È il titolo che più di tutti incarna la natura estrema degli ultralong, una vera scommessa sul futuro dei mercati e del debito italiano.

Volatilità, rischio psicologico e strategie di lungo termine: il lato nascosto dei BTP ultralong

Se da un lato i BTP ultralong promettono guadagni importanti per chi resta fedele fino alla scadenza, dall’altro mettono in evidenza un ostacolo non solo tecnico, ma anche psicologico: la capacità di reggere la volatilità. In un contesto in cui i tassi si muovono rapidamente, vedere il proprio investimento oscillare di decine di punti può spingere a vendere troppo presto, vanificando i benefici futuri.

Un compromesso è rappresentato dal BTP 2052, con 28 anni residui. Quota circa 66 e offre rendimenti sopra il 4%, ma con una volatilità meno estrema rispetto al 2072. Per molti investitori è una via di mezzo, in grado di bilanciare rischio e prospettiva temporale.

Questi titoli non sono adatti a chi cerca stabilità o rendite costanti, ma si rivolgono a chi ha la pazienza di affrontare un percorso lungo e accidentato. È come una maratona: partire senza l’intenzione di arrivare al traguardo significa rischiare di perdersi il vero risultato. In fondo, il vero interrogativo che pongono non riguarda solo i numeri, ma la capacità di credere in un futuro tanto lontano da sembrare quasi irreale.

Gerardo Marciano

Laureato in Giurisprudenza con indirizzo economico, ha ricevuto un Premio Internazionale alla Carriera conferito dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali e Sociali di ISFOA. Collabora e scrive articoli su tematiche finanziarie per numerose riviste nazionali e internazionali. È autore e coautore di oltre 40 eBook dedicati alla storia dei mercati e all’analisi statistica delle loro serie storiche. Negli anni ha partecipato, in qualità di esperto di storia dei mercati e statistica, ai principali eventi nazionali nel settore del trading e degli investimenti. È stato ospite di canali televisivi come Class CNBC, Le Fonti TV, Finanza Now, Money TV, e le sue opinioni sono state riprese da testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Il Sole 24 Ore, Alliance News e MF Dow Jones. Ha inoltre partecipato a trasmissioni radiofoniche in Italia e all’estero. È stato Amministratore Delegato e proprietario di Proiezionidiborsa.it fino al novembre 2023, un sito che, secondo i dati di Alexa, per diversi mesi è stato tra i primi posti nella classifica dei siti italiani più letti.

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