Partite IVA nel mirino: +54% di chiusure nel 2025. L’allarme della Guardia di Finanza

È un periodo di grande lavoro e di soddisfazioni per la Guardia di Finanza, che ha scovato con successo una fitta rete di frodi fiscali.

Negli ultimi tempi, le attività della Guardia di Finanza dirette all’individuazione degli evasori fiscali si sono intensificate. Dal report presentato in occasione del 251° anniversario delle Fiamme Gialle, è emerso che, negli ultimi 17 mesi, sono stati fermati 9 mila evasori e denunciati più di 20 mila soggetti per la commissione di reati tributari, per un totale di circa 6,2 milioni di euro di beni sequestrati.

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Partite IVA nel mirino: +54% di chiusure nel 2025. L’allarme della Guardia di Finanza (trading.it)

In calo rispetto allo scorso anno, invece, il lavoro nero, con 58.315 nuovi lavoratori irregolari. La Guardia di Finanza, inoltre ha individuato ben 9.139 evasori, che svolgevano attività d’impresa o lavoro autonomo in maniera del tutto illegale. Tra di essi, alcuni erano attivi su piattaforme di ecommerce. Tra le circa 20 mila denunce per reati tributati, sono stati disposti 496 arresti; in crescita, poi, l’evasione fiscale internazionale, con 1.118 casi di organizzazioni occulte, falsi trasferimenti di residenza fiscale oppure illecita custodia di denaro all’Estero.

Stop alle partite IVA fantasma, alle frodi sui fondi del PNRR e alla corruzione: evasori nel mirino della Guardia di Finanza

Nel 2024 e nella prima metà del 2025, la Guardia di Finanza ha compiuto più di milione di ricerche e più di 100 mila indagini. Tra le operazioni che meritano menzione, ci sono gli accertamenti sui crediti d’imposta fittizi riconducibili alla fruizione dei Bonus edilizi ed energetici; il Superbonus, purtroppo, è stato oggetto di operazioni illecite che hanno condotto alla cessazione delle partite IVA e alla cancellazione dal VIES.

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Stop alle partite IVA fantasma, alle frodi sui fondi del PNRR e alla corruzione: evasori nel mirino della Guardia di Finanza (trading.it)

Nel mirino degli investigatori anche le frodi sui fondi del PNRR, per un totale di 1,12 miliardi di euro. Dalle verifiche è stato appurato che gli illeciti venivano escogitati tramite la costituzione di società fittizie, ideate al solo fine di mettere in atto le truffe e appropriarsi di fondi pubblici. Oltre ai fondi europei, le frodi hanno riguardato anche le finanze nazionali, per più di 800 milioni di euro.

Fondamentali sono state le operazioni che hanno consentito di identificare 5.208 soggetti responsabili di danni erariali, per una cifra di circa 3 miliardi di euro. Questa tipologia di illecito è stata contrastata grazie alla collaborazione con l’Autorità giudiziaria e la Corte dei Conti.

Nel complesso, il quadro che emerge da tale bilancio è positivo, perché mostra l’impegno costante delle istituzioni alla lotta contro l’illegalità e la corruzione. A sottolineare l’importanza della fitta rete di operazioni compiute è stato il generale della Guardia di Finanza Alberto Nastasia, che ha messo il luce la rilevanza delle indagini su misura a difesa della spesa pubblica nazionale ed europea, adattate all’evoluzione dei sistemi di frode attuati.

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