Vivere all’estero con la pensione italiana può sembrare il sogno perfetto, ma cosa accade davvero quando arrivano i bonifici ogni mese? Alcuni pensionati si trovano con importi più bassi del previsto. Perché?
Una questione fiscale poco nota fa tutta la differenza. Ricevere la pensione lorda è possibile, ma solo rispettando regole precise e spesso poco chiare. Un errore formale può costare caro. Serve capire come funziona davvero il meccanismo, perché la burocrazia non perdona, nemmeno quando si cambia Paese. Chi ha una pensione all’estero deve conoscere bene i suoi diritti per non perdere soldi inutilmente.

Lasciare l’Italia e trasferirsi in un altro Paese per godersi la pensione è una scelta sempre più comune. Il costo della vita più basso, un clima migliore, oppure semplicemente il desiderio di cambiare aria. Ma dietro al sogno si nasconde una realtà fatta di norme, scadenze e cavilli fiscali. Molti pensionati scoprono troppo tardi che l’assegno mensile subisce trattenute anche se si risiede stabilmente fuori dai confini italiani.
Non è sufficiente infatti essere iscritti all’AIRE o abitare da anni all’estero. Il nodo è la residenza fiscale e la presenza di accordi tra l’Italia e lo Stato in cui si vive. Alcune convenzioni prevedono che le pensioni siano tassate solo nel Paese estero, ma bisogna dimostrarlo formalmente. Senza i documenti giusti, l’INPS continuerà a trattenerne una parte.
Quando la pensione italiana si può incassare senza trattenute
Non tutte le pensioni all’estero sono esenti da tassazione in Italia. Solo quelle di ex dipendenti privati possono, in certi casi, essere detassate. Tutto dipende da accordi firmati tra l’Italia e il Paese estero. In Spagna, ad esempio, c’è una convenzione contro la doppia imposizione che stabilisce la tassazione esclusiva nel luogo di residenza del pensionato.

L’Agenzia delle Entrate, in un caso reale, ha riconosciuto il diritto al rimborso delle imposte a un pensionato residente in Spagna. Nonostante fosse iscritto all’AIRE e avesse seguito l’iter, l’INPS non aveva ancora restituito nulla. È emerso che il pensionato doveva presentare documentazione precisa, nei tempi previsti. Senza questa procedura, l’esenzione non viene applicata automaticamente.
Come ottenere il rimborso delle tasse versate
Il rimborso delle tasse è possibile, ma va richiesto al Centro Operativo dell’Agenzia delle Entrate di Pescara, entro 48 mesi dal pagamento delle imposte. La normativa da seguire è l’articolo 38 del DPR 602/73. Il contribuente deve allegare prove della propria residenza fiscale estera e inviare tutto nei tempi giusti.
Inoltre, è utile sapere che l’INPS agisce da sostituto d’imposta: può applicare le esenzioni solo se riceve tutta la documentazione richiesta. In assenza di queste prove, continuerà a trattenere le imposte, anche quando la legge prevede il contrario. Chi ha diritto alla pensione all’estero senza trattenute deve quindi agire in prima persona, evitando ritardi e omissioni.
Vivere fuori Italia da pensionati è una scelta legittima e spesso felice. Ma senza attenzione agli aspetti fiscali, rischia di trasformarsi in un percorso ad ostacoli. Vale la pena chiedersi: quante pensioni vengono ancora tassate per semplice mancanza di informazioni?