Pensionati e lavoro autonomo 2025, come evitare le sanzioni Inps entro il 31 ottobre

Entro il 31 ottobre 2025 i pensionati che percepiscono redditi da lavoro autonomo devono comunicarli all’Inps tramite servizio online, per evitare sanzioni pesanti. Secondo Il Sole 24 Ore e FiscoOggi, l’omissione può portare al recupero dell’intero importo annuo della pensione. L’adempimento riguarda i redditi 2024 e si effettua con credenziali SPID, CIE o CNS.

L’adempimento sui redditi da lavoro autonomo serve ad allineare i dati fiscali con le prestazioni previdenziali erogate. Il termine del 31 ottobre è stato ribadito dall’Inps per assicurare regolarità nei flussi e nei conguagli. In assenza di ISEE o di variazioni, la comunicazione resta comunque necessaria se si è svolta un’attività autonoma nel 2024. Le analisi di Il Messaggero Economia spiegano che i controlli incrociati tra Agenzia delle Entrate e Inps si sono intensificati. Il canale è digitale: Red precompilato su Inps.it con SPID, CIE o CNS. Occorre indicare periodo di attività e importo, al netto di contributi e al lordo delle ritenute. Anche con reddito pari a “zero” è richiesto l’invio, per evitare l’automatica applicazione delle sanzioni. Secondo Italia Oggi, resta in vigore la “dichiarazione a preventivo” per chi lavora nel 2025: stima utile a calcolare eventuali trattenute provvisorie. La base legale è l’art. 10, comma 8-bis, del D.Lgs. 503/1992, richiamato dall’Inps nel messaggio.

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Pensionati e lavoro autonomo 2025, come evitare le sanzioni Inps entro il 31 ottobre – trading.it

FiscoOggi sottolinea che l’obiettivo è prevenire indebiti e garantire l’equità tra trattamenti. Le esclusioni riguardano, tra gli altri, pensione di vecchiaia, alcune anzianità e assegni di invalidità antecedenti al 31 dicembre 1994. Il perimetro include invece titolari di invalidità/inabilità in Gestione pubblica, iscritti Inpgi, attività di lavoro sportivo e magistrati onorari. Nel 2024, segnalano Il Sole 24 Ore e dati Inps, sono cresciuti i recuperi per omissioni e ritardi, rendendo essenziale il rispetto della scadenza.

Chi deve dichiarare e come inviare: categorie, modalità e controlli

Devono presentare la comunicazione i pensionati soggetti al divieto di cumulo tra pensione e lavoro autonomo, dichiarando i redditi 2024 al netto dei contributi e al lordo delle ritenute, come chiarito da Inps nel messaggio n. 3036/2025 e ripreso da Il Sole 24 Ore e Italia Oggi. Sono esclusi: pensione di vecchiaia, alcune pensioni di anzianità con almeno 40 anni di contributi, assegni di invalidità riconosciuti prima del 31 dicembre 1994; non rilevano gettoni di presenza, indennità elettive e taluni incarichi pubblici. Rientrano nel perimetro i titolari di invalidità/inabilità in Gestione pubblica e Inpgi, chi svolge lavoro sportivo o attività di magistrato onorario; per chi lavora nel 2025 è richiesta anche la dichiarazione a preventivo con stima dei redditi per eventuali trattenute provvisorie.

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Chi deve dichiarare e come inviare: categorie, modalità e controlli – trading.it

La trasmissione avviene su Inps.it (servizio “La dichiarazione della situazione reddituale – RED”), accesso con SPID, CIE o CNS; si indicano periodo dell’attività e importo (anche “zero” in assenza di redditi). Come spiegato da FiscoOggi, l’Inps esegue controlli incrociati con i dati fiscali per rilevare irregolarità; un invio tempestivo evita blocchi o conguagli pesanti sui ratei futuri.

Scadenza del 31 ottobre e sanzioni: cosa prevede la norma e cosa accade se non invii

La scadenza è il 31 ottobre 2025; oltre il termine, in base all’art. 10, comma 8-bis, del D.Lgs. 503/1992, può scattare una sanzione fino all’intero importo annuo della pensione percepita, come ricordato da Il Messaggero Economia. L’Inps può recuperare le somme mediante trattenute sui ratei successivi sino a compensazione del debito; inviare la dichiarazione anche con importo “zero” evita l’applicazione automatica della sanzione. Secondo Inps e analisi di Il Sole 24 Ore, nel 2024 sono aumentate le posizioni verificate per omissioni e ritardi: il rispetto del termine tutela il rateo mensile e previene decurtazioni prolungate nel tempo.

 

Il richiamo di FiscoOggi alla trasparenza e ai flussi contributivi corretti è funzionale a un sistema di welfare sostenibile: adempiere entro il 31 ottobre preserva la regolarità amministrativa ed evita contenziosi. Per ogni dubbio operativo, le sedi Inps e i canali di assistenza ricordati da Italia Oggi possono fornire supporto sul Red precompilato, sulla dichiarazione a preventivo e sulla documentazione da allegare.

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