Il 2026 è l’anno della svolta, ma la scelta del percorso per accedere al proprio assegno è fondamentale: optare per la rapidità del servizio online INPS o affidarsi alla consulenza personalizzata di un Patronato?
Districarsi tra riforme previdenziali in evoluzione e calcoli complessi richiede chiarezza, soprattutto quando è in gioco il frutto di anni di lavoro.
Esaminiamo le due metodologie, i costi e i benefici per garantire la massima accuratezza nella tua domanda di pensione.

La scelta tra la gestione autonoma tramite il portale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e l’intermediazione qualificata degli Enti di Patronato non è solo una questione di comodità, ma può influire sull’esito della pratica e sull’accuratezza del calcolo dell’assegno. Decidere correttamente significa assicurarsi di non perdere giorni di contribuzione o potenziali incrementi dovuti a complesse operazioni come il riscatto o la ricongiunzione. È il momento di valutare con attenzione dove riporre la propria fiducia per un passo così determinante e complesso nel mondo del lavoro.
La Via Autonoma: Il Portale INPS e la Digitalizzazione
L’INPS promuove da anni l’utilizzo dei canali telematici per la gestione autonoma delle pratiche previdenziali, un approccio che si basa sull’accesso tramite identità digitali certificate come SPID o CIE. Il vantaggio principale risiede nell’immediatezza e nella disponibilità h24 del servizio, garantendo una completa digitalizzazione. L’Istituto mette a disposizione il servizio “La mia pensione futura”, un simulatore essenziale che permette ai lavoratori dipendenti e agli iscritti alla Gestione Separata di ottenere una stima dell’importo dell’assegno. Come precisa l’Istituto stesso, è fondamentale specificare che il risultato di questo calcolo è puramente indicativo e si basa sulla normativa vigente al momento della consultazione.

Questo limite è cruciale per chi pianifica l’uscita in anni futuri, come il 2026, dove sono attese possibili modifiche normative legate alle formule di pensione anticipata, come suggerito anche da InformazioneOggi.it. Per una gestione efficace della domanda di pensione online, il cittadino deve possedere una piena consapevolezza della propria posizione contributiva, sapendo verificare e correggere autonomamente eventuali omissioni per non incorrere in ritardi nella decorrenza della pensione.
Il Supporto Esperto del Patronato: Costi e Vantaggi
L’alternativa all’autonomia digitale è l’affidamento a un Patronato, intermediario riconosciuto dall’INPS, che offre un’assistenza personalizzata e, nella maggior parte dei casi, completamente gratuita per la presentazione della domanda di pensione. I servizi di assistenza previdenziale fondamentali, inclusa l’istruzione della domanda, sono infatti coperti da finanziamenti statali, rendendo la pratica base un servizio gratuito, come confermano fonti legali autorevoli (deQuo) e sindacali (FNP CISL Liguria). Sebbene alcuni servizi collaterali, non essenziali o non rimborsati dallo Stato, possano prevedere un piccolo contributo non superiore a 24 € (dato fornito da deQuo), la sostanza non cambia.
Il vero valore aggiunto del Patronato risiede nella consulenza esperta: l’operatore può eseguire la verifica puntuale della posizione assicurativa del lavoratore, scovare errori o periodi scoperti (ad esempio per il servizio militare o altri accreditamenti), e consigliare sulle migliori strategie per ottimizzare l’assegno, come l’attivazione del cumulo o del riscatto di laurea. La collaborazione tra questi enti è stata inoltre recentemente rafforzata dalla digitalizzazione introdotta dall’INPS: il Mandato di Patrocinio Digitale, secondo quanto riportato da Tutela Previdenziale, permette ai Patronati di acquisire la firma elettronica avanzata (FEA) dei cittadini anche da remoto, semplificando e velocizzando l’intero iter burocratico e garantendo una maggiore accuratezza nell’inoltro della pratica previdenziale.