I pensionati possono usufruire dell’integrazione al minimo per aumentare l’importo della pensione. Quali sono i requisiti richiesti?
L’integrazione al minimo della pensione (introdotta dalla Legge n. 638/1983) è una forma di tutela verso i contribuenti che hanno un reddito molto basso, perché serve a garantire lo svolgimento di una vita dignitosa. In pratica, spetta quando l’ammontare dell’assegno pensionistico è inferiore al cd. trattamento minimo, rivalutato ogni anno dall’ISTAT sulla base dei prezzi al consumo e, dunque, dell’inflazione e del costo della vita.
Per il 2025, il valore è pari a 603,40 euro mensili per tredici mensilità, a cui si somma un aumento del 2,2%, previsto dalla Legge di Bilancio 2025, che fa salire l’assegno minimo a 616,67 euro al mese.L’agevolazione, tuttavia, non spetta in maniera automatica a tutti i pensionati, ma solo a coloro che possiedono specifici requisiti.
Per poter percepire l’integrazione al minimo della pensione, è necessario rispettare determinate soglie reddituali. Per quest’anno, i valori sono quelli specificati nella Circolare INPS n. 23/2025. L’integrazione è riconosciuta in modo pieno se il reddito non supera il tetto minimo, mentre in misura parziale se supera il minimo ma non il massimo. È opportuno evidenziare che gli importi dipendono dalla circostanza che il pensionato sia coniugato o meno.
I contribuenti coniugati o uniti civilmente che percepiscono la pensione a partire dal 1994, devono rispettare i seguenti limiti (stabiliti sul reddito coniugale):
Per le pensioni liquidate nel 1994 ai coniugati, tuttavia, viene preso in considerazione il reddito coniugale e i seguenti limiti:
I pensionati non coniugati, invece, devono fare riferimento al reddito individuale e ai seguenti valori:
Ricordiamo, infine, che l’integrazione al minimo viene attribuita solo alle seguenti categorie di contribuenti:
Il beneficio economico, quindi, non può essere riconosciuto ai titolari di assegni calcolati esclusivamente con il sistema contributivo, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1° gennaio 1996.
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