Per la l’accesso alla pensione senza brutte sorprese è fondamentale controllare l’estratto conto contributivo riscattare i periodi scoperti.
Sono molti i dubbi dei lavoratori che si avvicinano al meritato riposo e incominciano a fare due conti per capire se possono anticipare la pensione. Ma il più delle volte l’estratto conto contributivo riserva delle sorprese. Come il caso del nostro Lettore che ha chiesto agli Esperti di Trading.it come fare per riscattare i contributi possibilmente non a proprie spese. Esaminiamo il caso comune a molti lavoratori.
Il nostro Lettore scrive che nella sua vita lavorativa, ha chiesto due anni di aspettativa per prendersi cura del genitore malato. Finito il periodo di aspettativa si è licenziato. Inoltre, scrive che, non era a conoscenza del congedo di due anni retribuiti e coperti da contributi figurativi per assistere il familiare disabile con handicap grave. Il periodo in cui il Lettore ha fruito dell’aspettativa e successivamente il licenziamento va dal 2012 al 2014. Il Lettore, controllando l’estratto conto ha notato che nel periodo di aspettativa non ha contributi e chiede se può chiedere all’INPS il riscatto ma senza pagare nulla.
>>>Legge 104: i contributi figurativi devono essere recuperati per la pensione?
Prima di addentrarci nella risposta specifica, bisogna chiarire che l’aspettativa sul lavoro rappresenta un periodo di assenza dall’attività lavorativa giustificata durante il quale il lavoratore non perde il posto di lavoro. Se non retribuita, come il caso del nostro Lettore, il lavoratore non riceve nessun tipo di contribuzione durante il periodo di assenza ma neanche la copertura contributiva.
Però, la legge prevede la possibilità di effettuare il riscatto, anche se non è possibile l’accredito del periodo di aspettativa gratuitamente, ma bisogna riscattarli a proprie spese. (D.L. m. 187/1997).
La legge, infatti, prevede la possibilità di riscattare le assenze previste da norme contrattuali o norme specifiche. Queste assenze devono risultare da apposita dichiarazione rilasciata dal datore di lavoro. La dichiarazione deve contenere la precisazione che i periodi di aspettativa sono privi di retribuzione imponibile soggetta a versamento di contributi. Infatti, l’INPS, precisa che è consentito riscattare i periodi di lavoro scoperti da contribuzione.
Prima di procedere alla richiesta di riscatto, consigliamo di verificare la convenienza, in quanto il riscatto non consente di anticipare la pensione ma è utile esclusivamente ad aumentare l’assegno pensionistico. Poiché l’importo da riscattare non sarà basso, consigliamo sempre di effettuare una verifica con simulazione del costo da versare e l’assegno pensionistico che si andrebbe a prendere con la pensione di vecchiaia. Per la simulazione è possibile rivolgersi ad un patronato o CAF abilitato, oppure, direttamente all’INPS presso gli sportelli di appartenenza, previo appuntamento.
La durata del lavoro fa la differenza nel percepimento della NASPI: la pronuncia della Cassazione…
Essere occupati solo sulla carta può bastare a cancellare il diritto alla Naspi? Una recente…
Quando arrivano i consuntivi condominiali, capita spesso di trovarsi davanti a una voce inattesa: un…
Un aiuto concreto può arrivare nei momenti più difficili, quando tutto sembra crollare. La perdita…
Un titolo di Stato può sembrare solo una sigla, ma quando porta con sé una…
C'è un rimborso per chi è stato tradito? La sentenza n. 634 della Corte d'Appello…