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Economia e Finanza

Pensione di cittadinanza, attenti ai requisiti: chi ne ha diritto e come funziona

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Non solo reddito di cittadinanza, ma anche pensione di cittadinanza. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo assieme chi ne ha diritto e requisiti.

Foto © AdobeStock

In un periodo particolarmente complicato come quello attuale, soprattutto a causa dell’impatto negativo del Covid sull’economia, sono tante, purtroppo, le famiglie alle prese con delle gravi difficoltà economiche. Proprio in questo contesto si assiste ad un numero crescente di persone che decidono di chiedere il reddito di cittadinanza.

Ma non solo, in presenza di determinati requisiti, è possibile beneficiare anche della pensione di cittadinanza. Quest’ultima, come è facilmente intuibile dal nome, è rivolta a nuclei famigliari con uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo assieme chi ne ha diritto e come funziona.

Pensione di cittadinanza, attenti ai requisiti: tutto quello che c’è da sapere

Come già detto, la  pensione di cittadinanza è rivolta  alle persone con più di 67 anni di età, purché siano in possesso di determinati requisiti. Non solo quello anagrafico, ma anche reddituali e patrimoniali. In particolare il soggetto richiedente deve presentare un ISEE inferiore a 9.360 euro e un patrimonio immobiliare inferiore ai 30 mila euro, ad eccezione della casa in cui vive. Ma non solo, il valore del reddito familiare deve essere inferiore a 7.560 euro, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, incrementato con determinati calcoli in base agli altri componenti.

Non ha diritto alla pensione di cittadinanza chi risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, eccetto quelle per giusta causa, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni. Allo stesso tempo la pensione di cittadinanza è compatibile con la Naspi e altri strumenti di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. Ricordiamo, inoltre, che per poter beneficiare di tale misura,  i componenti del nucleo famigliare non devono essere in possesso di:

  • auto immatricolate per la prima volta nei sei mesi antecedenti la data di richiesta del sussidio;
  • auto con cilindrata superiore a 1.600 cc;
  • motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei due anni antecedenti;
  • navi e imbarcazioni da diporto.

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Per quanto riguarda l’importo, può arrivare fino ad un massimo di 780 euro in caso di soggetto singolo. Se si tratta di una coppia, invece, l’importo può raggiungere 1.170 euro. Questi, è bene sottolineare, sono i valori massimi e possono essere riparametrati in presenza di altre forme di reddito.

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