Pensione di reversibilità con l’eredità cambia tutto, le novità

Alla morte del coniuge titolare della pensione di reversibilità, la somma percepita viene trasmessa agli eredi? La legge non ammette dubbi.

La pensione di reversibilità è un trattamento economico riconosciuto dall’INPS ai familiari superstiti di un pensionato deceduto. È, infatti, pari a una quota della pensione percepita da quest’ultimo.

pensione di reversibilità eredi
Pensione di reversibilità con l’eredità cambia tutto, le novità (trading.it)

Tra i dubbi più frequenti sulla prestazione, ci sono quelli relativi alla possibilità che possa rientrare nell’eredità alla morte del percettore. Gli eredi, oltre ai beni del defunto, acquisiscono anche il diritto all’assegno mensile percepito da quest’ultimo? La questione è di primaria importanza e potrebbe far sorgere una serie di problematiche, per questo è fondamentale sapere con certezza cosa stabilisce la legge.

La pensione di reversibilità si eredita? Legge e giurisprudenza non hanno dubbi

Contrariamente a quanto si immagina, non tutti i beni e le prestazioni economiche percepite dal defunto possono essere ereditati. La pensione di reversibilità, infatti, non è ereditabile. Tale misura viene erogata dall’INPS esclusivamente ai familiari superstiti del pensionato deceduto, ma non rientra nel suo patrimonio.

reversibilità ereditabile
La pensione di reversibilità si eredità? Legge e giurisprudenza non hanno dubbi (trading.it)

La pensione di reversibilità, in pratica, non è trasmissibile tramite testamento né può essere suddivisa tra gli eredi come se si trattasse di una semplice somma di denaro del de cuius rientrante nella successione. In altre parole, se il percettore della prestazione muore, quest’ultima si estingue in maniera automatica. A chiarire la questione è stata la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14287 del 22 maggio 2024.

Il diritto alla prestazione, inoltre, non è legato all’accettazione dell’eredità. Anche chi rinuncia a quest’ultima può riceverla, così come chi la accetta non acquista in automatico alcuna prerogativa all’erogazione.

C’è, tuttavia, un’eccezione, ossia un caso in cui è consentito ricevere delle mensilità di pensione di reversibilità dopo la morte del titolare. Tale facoltà è contemplata quando sono presenti delle somme a titolo di ratei maturati e non ancora riscossi dal titolare alla data del decesso.

Chi ha diritto alla pensione di reversibilità?

Ricordiamo che la pensione di reversibilità spetta ai seguenti familiari del pensionato deceduto:

  • il coniuge o l’unito civilmente che non si è risposato;
  • il coniuge separato o divorziato, a condizione che percepisca l’assegno di mantenimento e che non si sia risposato;
  • i figli ed equiparati minorenni al momento del decesso;
  • i figli inabili al lavoro e a carico del genitore deceduto, a prescindere dall’età;
  • i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento della morte, che non lavorano e che sono iscritti a scuole o corsi di formazione professionale, fino al ventunesimo anno di età;
  • i figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento della morte, che non lavorano e che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e fino al ventiseiesimo anno di età.

In assenza del coniuge e dei figli, la reversibilità spetta:

  • ai genitori del pensionato con almeno 65 anni di età, non titolari di altra pensione e a carico del deceduto;
  • ai fratelli celibi e alle sorelle nubili del pensionato, inabili al lavoro, non titolari di altra pensione e a carico del deceduto.
Gestione cookie