Pensione e arretrati: la verità sconvolgente sulla tassazione separata che pochi conoscono

Gli arretrati della pensione rappresentano un tema delicato per molti pensionati, soprattutto quando si vive all’estero e si riceve un pagamento cumulativo dopo anni di attesa. La questione fiscale legata all’IRPEF e alla tassazione separata solleva spesso dubbi e perplessità. Capire le regole è fondamentale per non farsi trovare impreparati.

Nel complesso universo delle pensioni, le regole fiscali applicabili agli arretrati sono meno immediate di quanto si possa pensare. L’accredito tardivo delle somme può derivare da un iter amministrativo lungo, da un ricalcolo contributivo o da norme nuove che modificano i parametri di accesso al trattamento. In tutti questi casi, il pensionato riceve in un unico momento cifre che avrebbero dovuto essere distribuite su più anni, con effetti diretti sull’IRPEF. La tassazione in Italia non guarda al periodo di competenza ma al momento della percezione, secondo il cosiddetto principio di cassa. È in quel momento che nasce il problema: importi che rientrerebbero nella no tax area se fossero stati erogati regolarmente, diventano imponibili quando sono corrisposti in forma di arretrati.

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Pensione e arretrati: la verità sconvolgente sulla tassazione separata che pochi conoscono – trading.it

Le fonti normative non lasciano margini di ambiguità. L’art. 17 del TUIR prevede la tassazione separata per gli arretrati di lavoro dipendente e pensione, quando il ritardo è determinato da cause giuridiche o oggettive. Ciò comporta l’applicazione di una ritenuta a titolo di acconto, che sarà poi definitiva in base alla verifica dell’Agenzia delle Entrate. L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta, applica direttamente la trattenuta percentuale, spesso attorno al 20%, anche se l’aliquota può variare. Il contribuente, in seguito, riceve dall’amministrazione fiscale la liquidazione finale con eventuali conguagli.

Arretrati pensione e tassazione separata

Gli arretrati di pensione nascono frequentemente a causa dei tempi lunghi dell’INPS nell’evasione delle domande, ma anche in seguito a riconoscimenti retroattivi di contributi, perequazioni o rinnovi contrattuali. La particolarità di questi importi è che non concorrono alla formazione del reddito complessivo soggetto a tassazione ordinaria, bensì sono trattati separatamente.

Secondo la circolare INPS n. 91/2017, il sostituto d’imposta deve applicare una ritenuta a titolo di acconto sull’importo lordo degli arretrati. Questo meccanismo evita che il pensionato sia gravato da un’aliquota marginale troppo alta a causa del cumulo delle somme in un solo anno. Tuttavia, non significa che l’importo non sia tassato: l’Agenzia delle Entrate ricalcola l’imposta effettiva dovuta attraverso il cosiddetto prospetto di tassazione separata.

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Arretrati pensione e tassazione separata – trading.it

Un chiarimento importante arriva dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 13642/2019), che ha ribadito come la tassazione separata abbia lo scopo di attenuare gli effetti distorsivi derivanti dal pagamento tardivo, senza però annullare l’imposizione fiscale. In sostanza, anche chi rientrerebbe nella no tax area se avesse percepito la pensione regolarmente, può vedersi applicata un’imposta sugli arretrati ricevuti in un’unica soluzione.

Residere all’estero e implicazioni fiscali

Per i pensionati che vivono fuori dall’Italia, come nel caso di chi è residente in Germania o in altri Paesi con cui esistono convenzioni contro le doppie imposizioni, il tema si complica. Le convenzioni internazionali stabiliscono infatti dove le pensioni devono essere tassate: in molti casi nel Paese di residenza, ma con eccezioni per i trattamenti erogati da enti pubblici.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, quando la tassazione è prevista in Italia, gli arretrati pensionistici restano soggetti al regime di tassazione separata, anche se il pensionato è residente all’estero. È comunque possibile presentare istanza di rimborso o di riduzione dell’imposta se la convenzione bilaterale lo consente. Gli esperti fiscali di Altalex sottolineano che la ritenuta applicata dall’INPS è a titolo di acconto e non di imposta definitiva: solo il calcolo finale dell’Agenzia determinerà l’effettivo carico fiscale.

Un ulteriore aspetto riguarda la dichiarazione dei redditi nel Paese estero. Chi vive in Germania, ad esempio, dovrà segnalare alle autorità fiscali locali le somme percepite, con la possibilità di scomputare l’imposta già trattenuta in Italia. In questo quadro, la gestione degli arretrati richiede attenzione e spesso la consulenza di un professionista, per evitare doppi pagamenti o per richiedere eventuali crediti d’imposta spettanti.

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