Pensione facile per noi col bonus contributi da 1000 euro: è ingiusto che lo diano a chi non ha mai fatto niente

La relazione annuale COVIP chiarisce l’intervento all’educazione previdenziale, pensione facile per i nuovi nati.

Quando si parla di pensione facile la situazione sembra più leggera, entrano in gioco contributi da 1000 euro, ma solo per chi non ha mai fatto niente. È il COVIP a lanciare l’incentivo con una proposta di previdenza complementare che riguarda le nuove nascite. Il Trentino Alto Adige è l’apripista che sta rivoluzionando lo scenario corrente.

banconote e monete euro e mano che fa ok
Pensione facile per noi col bonus contributi da 1000 euro: è ingiusto che lo diano a chi non ha mai fatto niente- Trading.it

Il bonus serve per fare fronte alle nuove nascite e iscrivere i minori a forme di previdenza di tipo complementare. Queste somme possono essere usate per finanziare percorsi di studio. È la relazione annuale COVIP contiene la proposta, e tratta l’educazione previdenziale.

Come già accennato è stato il Trentino Alto Adige ad aver approvato la norma che detiene un contributo per la previdenza dei neonati di natura complementare. Questa legge ha l’obiettivo di incentivare l’iscrizione a queste forme di previdenza, la Regione verserà un contributo dilazionato nel tempo.

Non tutti i soldi subito, alla nascita, o al momento di adozione/affidamento, la Regione paga una somma di 300 euro. In questo modo, si apre la posizione previdenziale del neonato. È poi nei quattro anni successivi che subentra una gestione inedita.

Finalmente la pensione facile, un’occasione da cogliere al volo

Dopo i primi 300 euro, si apre la posizione previdenziale del neonato, e nei quattro anni successivi ci sono dei versamenti uguali a 200 euro l’anno. Si raggiunge un’ammontare abbastanza fruttuoso di questi tempi, circa 1100 euro. Ma il punto è che anche la famiglia deve versare annualmente una somma.

mamma e bambino
Finalmente la pensione facile, un’occasione da cogliere al volo- Trading.it

Questa somma equivale a 100 euro, e la disposizione riguarda i bambini che da gennaio 2025 non avevano ancora cinque anni. Oppure anche quelli che non erano in adozione/affido da 5 anni. Tra i requisiti da rispettare c’è la residenza di minimo 3 anni nella Regione, e il minore deve risiedervi anche per tutta la durata della pensione previdenziale.

Il beneficio non avviene in automatico, ma bisogna farvi domanda. Su delle stime medie si calcolano circa 8500 nascite e adozioni l’anno, quindi ci sarà probabilmente un’adesione del 20% dei potenziali beneficiari. L’investimento ammonta a più di 3,2 milioni di euro per il primo anno, per poi consolidarsi attorno i 2 milioni l’anno.

Promotore della legge è Carlo Daldoss l’Assessore regionale alla previdenza sociale, la cui ratio è quella di investire nel futuro previdenziale dei figli, fin dalla loro nascita. Il fondo pensione sarà lo strumento di risparmio e sostegno dei bisogni durante la loro vita, dall’acquisto della casa alle spese sanitarie. Si creano le condizioni di risparmio che a molti giovani di oggi mancano.

È un caso locale di previdenza complementare dei minori, la cosiddetta “pensione facile” che rivoluziona il sistema. Per voci come quella del segretario generale della Cisl, Ignazio Ganga, è fondamentale approfondire il tema e le altre priorità. Ridurre la tassazione e favorire gli investimenti in economia sono altri nodi importanti, anche per le infrastrutture e la tutela del territorio.

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