La pensione di reversibilità è una prestazione riconosciuta agli eredi del defunto, ma quando scatta per gli invalidi e quali tutele prevede lo Stato?
La pensione di reversibilità si configura in un trattamento economico riconosciuto dall’INPS in base alla posizione contributiva del lavoratore o del pensionato defunto. Su questa misura sono molti i dubbi degli aventi diritto, in modo particolare, per i genitori che hanno a carico figli disabili. E proprio su questo tema che oggi, esaminiamo il caso di una Lettrice che si chiede spiegazioni agli Esperti di Trading.it.
Una Lettrice chiede se in caso di decesso de genitori il figlio invalido civile con una percentuale all’80% e un’età di 45 anni, potrà fruire della pensione di reversibilità. Inoltre, precisa che il figlio ha lavorato per un periodo breve e ha pochi contributi, la sua patologia gli impedisce di trovare una nuova occupazione.
In effetti a chiarire questo dubbio è direttamente l’INPS che precisa quali sono le due forme di pensione di reversibilità ai superstiti, chiamate anche “privilegio”. Nello specifico, si tratta di sussidio che spetta ad un familiare di un pensionato defunto, oppure, al familiare di un lavoratore defunto (in questo caso si chiama pensione indiretta). Il sussidio è riconosciuto ai familiari aventi diritto in base a determinate condizioni.
Possono fare domanda per la pensione di reversibilità:
a) il coniuge anche se separato o divorziato che percepisca un assegno di mantenimento divorzile;
b) i figli minori anche adottivi e affiliati che al momento della morte erano a carico fiscalmente del pensionato o lavoratore defunto;
c) figli inabili di qualsiasi età;
d) figli studenti con un’età compresa tra i 21 o 26 anni se sono iscritti ad un corso universitario e sono a carico fiscalmente del defunto (Pensione di reversibilità INPS anche ai figli maggiorenni? La risposta non è scontata);
e)i nipoti minori se sono a carico della nonna o nonno, anche se non risultano affidati alla data della morte dei medesimi.
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Nel caso esposto, la normativa specifica che in presenza di particolari condizioni, la pensione di reversibilità può essere riconosciuta anche in favore dei figli maggiorenni.
Per poter accedere a questa prestazione l’orfano deve essere totalmente a carico del genitore all’atto del decesso di quest’ultimo. Per valutare se spetta o meno il sussidio, si seguono determinati criteri. Se il familiare era convivente con il deceduto, l’esistenza del requisito del mantenimento è presunta. Però, occorre, accertare la non autosufficienza economica, che può presumersi se il familiare ha redditi propri non superiore al trattamento minimo erogato dall’INPS, maggiorato del 30%.
Invece, nel caso in cui, il familiare avente diritto non fosse convivente, è necessario accertare due fattori: la condizione di non autosufficienza economica e la condizione di mantenimento abituale.
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