Chissà quanti pensionati sono rimasti di sasso dopo avere visto la loro pensione a partire dal 1 settembre. Che cosa è successo.
Che l’accredito sia arrivato in banca o alle Poste, molti pensionati hanno avuto la brutta sorpresa di trovare il proprio assegno mensile tagliato del 5%, altri non l’hanno ricevuto affatto. Quali sono le motivazioni.
Il taglio del 5% potrà eventualmente essere risolto entro il 19 settembre, con il ripristino dell’importo spettante.
Iniziamo da chi ha percepito la pensione con un importo ridotto del 5% rispetto al consueto rateo mensile. Tutti i pensionati che beneficiano di prestazioni collegate al reddito sia totalmente, sia parzialmente, come chi percepisce maggiorazioni sociali, sono obbligati a presentare all’INPS le dichiarazioni reddituali nei termini stabiliti. Ogni anno, infatti, l’INPS avvia la campagna RED, che serve a raccogliere i redditi dei pensionati per calcolare correttamente l’importo della pensione o stabilire il diritto a maggiorazioni. Chi non ha adempiuto alle campagne RED 2020 e 2021 ha trovato nel rateo di settembre una trattenuta del 5%. Se l’errore non viene corretto entro il 19 settembre, dalla trattenuta si passa alla sospensione totale.
La conseguenza è che chi riceve una pensione integrata al minimo rischia un abbassamento netto dell’importo;
Nei casi più gravi, l’INPS può anche chiedere la restituzione delle somme percepite in precedenza, se giudicate non spettanti in assenza delle comunicazioni reddituali obbligatorie. La sospensione è lo strumento estremo che l’INPS utilizza per spingere i pensionati inadempienti a mettersi in regola. Si tratta di un’ultima occasione concessa.
Molti pensionati, infatti, hanno ricevuto subito dopo il 15 agosto una comunicazione di sospensione del rateo di settembre. Nella lettera, l’INPS ha spiegato che, a causa della mancata presentazione della dichiarazione reddituale del 2021, la pensione è stata sospesa. L’istituto previdenziale, tuttavia, consente di regolarizzare la posizione attraverso una domanda di ricostituzione della pensione. L’interessato ha 120 giorni di tempo dalla ricezione della comunicazione datata 31 luglio per adempiere agli obblighi reddituali. Nel frattempo, il rateo di settembre non sarà liquidato.
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