Sono moltissimi i pensionati che sono costretti a vivere con una pensione dai 400 ai 600 euro riuscendo a malapena a raggiungere la fine del mese; in molti non sanno però che si può aumentare: ecco come fare.
In Italia, i pensionati che vivono con una pensione bassa sono moltissimi e con le dovute difficoltà riescono ad arrivare alla fine del mese. Tuttavia, le difficoltà sono tante come i rincari di luce e gas e l’aumento del costo della vita.
Infatti, è difficile arrivare a fine mese con una pensione tra i 400 e 600 euro in questo particolare periodo. Tuttavia, ci sono dei modi per farla aumentare e sono facilmente applicabili: scopriamo insieme di cosa si tratta e come aumentare la pensione
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Le pensioni degli italiani non sono certamente altissime, infatti, la maggior parte dei pensionati italiani vive con un assegno previdenziale medio-basso. Esistono tuttavia dei metodi che consento di far aumentare la propria pensione come, ad esempio:
Le quote sindacali, sono degli importi che vengono applicati ogni mese sulla pensione lorda; le percentuali possono variare ma in linea di massima vanno dal 0,35% fino al 50% dell’assegno previdenziale al lordo. Tuttavia, per aumentare l’importo della pensione tra io 400 e 600 euro si potrà cancellare tale iscrizione del pensionato al sindacato.
Tale procedura, potrà essere svolta completamente online accedendo alla propria area riservata sul sito Inps, cliccare su Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici ed eventualmente fosse presente provvedere alla revoca della trattenuta sindacale.
Una delle possibilità resta comunque, per i tanti pensionati che vogliono aumentare la propria pensione minima di usufruire delle numerose detrazioni fiscali rese disponibili. Infatti, vi sono numerose detrazioni come quella dei familiari a carico che permetterebbero di aumentare la pensione.
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Inoltre, un altro modo molto utile potrebbe essere quello di aderire prima dell’età pensionabile ad un fondo pensione privato, dove il pensionato mette da parte ogni mese una somma di denaro che si potrà ricevere indietro come rendita pensionistica per integrare l’assegno previdenziale spettante da parte dell’Inps.
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