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Economia e Finanza

Pensioni, tra qualche mese assegni più ‘pesanti’? Cosa può cambiare

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Tra qualche mese assegni più corposi per quanto riguarda le pensioni? Cosa può accadere e chi può sorridere, i dettagli

Il tema pensioni desta sempre grande attenzione, poiché si tratta di una questione sta a cuore e riguarda moltissimi italiani: ecco i dettagli sugli assegni pensionistici più corposi attesi tra qualche mese, a partire da gennaio 2023.

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Si tratta di un traguardo estremamente importante, quello legato al pensionamento, un momento che arriva dopo tanti anni trascorsi a svolgere il proprio mestiere, e che, in generale, finalmente consente di poter riposare e acquisire ritmi diversi. Tuttavia, tale agognato traguardo non è esente da ansie e preoccupazioni, come ad esempio nel caso di importi considerati troppo bassi e cifre ritenute non congrue rispetto alle esigenze della vita di tutti i giorni.

Ecco che, in merito a tale aspetto, non tutti sanno che tra qualche mese, sin da gennaio dell’anno prossimo, il 2023, potrebbero arrivare per alcuni fortunati assegni più ricchi, più corposi e più ‘pesanti’, per così dire. Ma per quale ragione e di cosa si tratta nel dettaglio?

Pensioni, assegni con più soldi da gennaio 2023, l’ipotesi e di cosa si tratta

Sono diversi e svariati gli argomenti che si legano a temi economici che possono essere oggetto di interesse ed approfondimento, si pensi ad esempio ai diritti inespressi e la richiesta di aumento in ottica tema pensione che non tutti conoscono: ecco i dettagli e come funziona.

Tornando all’argomento in oggetto, come viene approfondito da Investireoggi.it, da gennaio del 2023 vi potrebbero essere pensionati fortunati che potranno sorridere, e/o tirare un sospiro di sollievo, considerando il momento difficile che si sta vivendo in Italia e non soltanto, con assegni sulle pensioni più corposi.

Ciò a seguito della perequazione automatica della pensioni, che come accade anno dopo anno, potrebbe coinvolgere tutti i pensionati. Come i più attenti sapranno, già a partire da ottobre, i soggetti pensionati i quali percepiscono un reddito pari, al max. a trentacinque mila € all’anno, potranno aver il beneficio della rivalutazione del due per cento. In aggiunta al pagamento eventuale per quanto attiene gli arretrati.

Una decisione assunta al fine di poter contrastare l’aumento dei prezzi che si sta verificando in tale periodo complesso. Si legge però che, attualmente, l’inflazione risulta essere all’otto per cento, e potrebbe ulteriormente crescere, secondo alcune stime. Andando a toccare, l’anno prossimo, il 10 per cento. Un numero che porta a non escludere l’ipotesi che sin dal primo mese del prossimo anno si potranno avere assegni più ricchi sulla pensione.

Si tratta di un aumento, circa la pensione da gennaio prossimo, che potrebbe verificarsi in virtù di una possibile rivalutazione dei trattamenti di pensione pari al dieci per cento. Ciò per poter adeguare gli assegni stessi al costo della vita. Qualora così fosse, si legge, ad avere beneficio sarebbero tutti i soggetti pensionati e non soltanto chi ha reddito sino a trentacinque mila €.

La rivalutazione al dieci per cento si avrebbe in base al 2 per cento di quella anticipata da ottobre a dicembre dell’anno in corso. Andando ad aggiungere l’otto per cento. Sarebbe questo, spiega Investireoggi.it, il tasso effettivo. Calcolato da parte di Istat alla fine del 2022.

Va pero sottolineato che, attualmente, va impiegato il condizionale e rimarcato che si tratta di ipotesi, dal momento che occorre attendere alcuni mesi per prendere visione delle percentuale con cui si andrà ad attestare effettivamente l’inflazione. E dunque, per poter poi capire quello che sarà il valore con cui vi sarà l’adeguamento degli assegni pensionistici sin da gennaio del prossimo anno.

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