Pensioni, c’è il reddito extra: attenzione alla novità per evitare problemi e fraintendimenti sul cumulo “mai più al discount”

Reddito extra sulle pensioni: attenzione ai rischi delle novità normative, senza fraintendimenti si porta a casa un assegno più dignitoso 

Per molti pensionati la possibilità di ottenere un reddito extra rappresenta una necessità più che una scelta. Con il costo della vita in aumento e le pensioni spesso insufficienti a coprire tutte le spese, sappiamo bene che i nostri genitori e nonni si trovano costretti a cercare fonti di guadagno alternative per vivere un’anzianità dignitosa.

Lavori occasionali, consulenze, affitti o investimenti possono offrire un supporto economico aggiuntivo, ma non senza rischi. Il cumulo tra pensione e redditi extra è regolato da norme precise, che se non rispettate possono comportare trattenute, riduzioni o addirittura la sospensione della pensione. Le recenti modifiche normative hanno introdotto novità importanti, con l’arrivo del 2025 è necessario ribadire quali sono i limiti del cumulo pensionistico con l’obiettivo di rendere più chiari i rischi dell’inasprimento dei controlli, per evitare così abusi o errori burocratici. In questo modo avrete tutte le informazioni utili per non incorrere in contrasto con l’INPS. 

La possibilità di cumulare la pensione con altri redditi dipende dal tipo di trattamento previdenziale, le normative cambiano, non sono univoche. In generale, possiamo dire che per la maggior parte delle pensioni di vecchiaia o pensioni anticipate, il cumulo rimane libero. Per quanto riguarda i lavori da dipendenti ci sono delle restrizioni sulle somme. Quando si parla di pensione di invalidità si parla invece di riduzioni in base al reddito aggiuntivo. Per quanto riguarda la pensione di reversibilità, anche, ci sono tagli percentuali al superamento di determinate soglie di reddito, così come con Opzione donna e Quota 103. Ma vediamo queste dinamiche più nel dettaglio.

Quali redditi extra fanno scattare le restrizioni

Non tutti i redditi extra influiscono sulla pensione allo stesso modo. Tra quelli che possono tagliare o bloccare l’assegno pensionistico c’è il lavoro dipendente e il lavoro autonomo solo in caso di pensioni con limitazioni di cumulo Per quanto riguarda redditi finanziari e immobiliari la questione è differente: in genere non interferiscono con la pensione, potrebbero però ovviamente avere impatti fiscali.

Inoltre, chi percepisce una pensione con limitazioni al cumulo potrebbe subire trattenute o riduzioni se supera determinate soglie di reddito. Per tutti coloro che sono iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici, il divieto di cumulo pensione/redditi da lavoro dipendente e autonomo esula in parte i trattamenti pensionistici di inabilità: tali trattamenti pensionistici sono cumulabili con i redditi da lavoro autonomo nella misura del 70% e con i redditi da lavoro dipendente nella misura del 50%. Nella fase di richiesta ovviamente va dichiarato sia il lavoro che gli introiti legati ad esso.

Permangono restrizioni per le pensioni di invalidità e gli assegni di invalidità di importo superiore al trattamento minimo liquidati con meno di 40 anni di contribuzione, e/o con decorrenza successiva al 31 dicembre 1994, in presenza di reddito da lavoro dipendente che superi il trattamento minimo annuo e le pensioni di anzianità liquidate a favore di lavoratori che trasformano il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. La trattenuta, nei casi previsti, è effettuata sulla retribuzione a cura del datore di lavoro.

Come evitare problemi con il cumulo pensionistico

• Verificare le regole specifiche per la propria pensione sul sito INPS o con un consulente.
• Dichiarare tempestivamente ogni reddito aggiuntivo per evitare sanzioni o richieste di restituzione.
• Attenzione alle soglie reddituali che potrebbero modificare l’importo della pensione percepita.
• Ricordare che alcune trattenute possono essere applicate anche in caso di mancata comunicazione.

Chi vuole un reddito extra senza rischiare di compromettere la pensione deve sempre informarsi con un professionista. In generale, il Governo sta cercando di favorire chi sceglie di continuare a lavorare, quindi dalle nuove normative si evince che chi si impegna lavorativamente parlando, anche una volta ottenuta la pensione, potrà assicurarsi un guadagno non più penalizzato come un tempo. Per avere informazioni sul proprio caso specifico non si può far altro che contattare il caf di riferimento o un commercialista.