Pensioni: la nuova Irpef porta aumenti inattesi, ecco da ora quanto cresce l’assegno mensile

Una notizia che potrebbe cambiare la quotidianità di molti pensionati sta circolando da qualche settimana. Non si parla di un semplice ritocco, ma di un intervento fiscale che ha il potenziale per alleggerire concretamente le trattenute sul cedolino mensile.

Il Governo Meloni sembra intenzionato a spingere su una seconda fase della riforma Irpef, già avviata nel 2023. A beneficiarne? Chi percepisce una pensione in una precisa fascia di reddito. Non è una promessa vaga: i numeri ci sono, e parlano chiaro. Una nuova rimodulazione potrebbe tradursi in un aumento reale e continuativo.

Persona che dà dei soldi
Pensioni: la nuova Irpef porta aumenti inattesi, ecco da ora quanto cresce l’assegno mensile-trading.it

Non una tantum, ma un guadagno mensile stabile. E se i conti saranno confermati, si parla di cifre che non passano inosservate.

Nel marasma delle novità fiscali, spesso ci si perde. Ma stavolta le ricadute potrebbero essere immediate e positive per una parte ampia della popolazione in pensione. Gli scaglioni Irpef ridotti a tre, dal 2023, hanno già portato vantaggi a chi rientra nella fascia compresa tra 15.000 e 28.000 euro di reddito. L’aliquota su quella parte è scesa dal 25% al 23%, con un effetto immediato sull’importo netto. Ora, si guarda al secondo scaglione, quello tra 28.000 e 50.000 euro, che potrebbe scendere dal 35% al 33%. Un altro piccolo ma significativo passo verso una tassazione più leggera.

La nuova Irpef alleggerisce davvero le pensioni?

Pensioni 2025 è l’espressione che inizia a circolare con insistenza tra gli esperti di fisco e previdenza. Il motivo è semplice: la proposta del Governo punta a un secondo taglio delle aliquote. Dopo il primo intervento, che ha già fatto risparmiare fino a 260 euro l’anno, adesso si parla di ulteriori 440 euro di vantaggio grazie a una nuova riduzione. Il totale? Fino a 1.440 euro annui, ovvero 120 euro al mese in più, per chi si colloca esattamente nella fascia di reddito che ne beneficia maggiormente.

Banconote in euro
La nuova Irpef alleggerisce davvero le pensioni?-trading.it

Non è un regalo, né un incentivo straordinario: è una modifica strutturale del sistema fiscale. E proprio per questo si traduce in un beneficio stabile. Il meccanismo di progressività resta, ma viene adattato in modo da non penalizzare più il ceto medio. Un segnale chiaro che il sistema vuole essere più equilibrato, almeno nelle intenzioni.

Un altro aspetto da considerare riguarda l’eventuale estensione del secondo scaglione fino a 60.000 euro. In questo scenario, anche chi oggi paga il 43% su una parte del reddito, potrebbe vederlo ridotto al 33% per i primi 10.000 euro sopra i 50.000. Si tratta di un risparmio importante, soprattutto per le pensioni medio-alte, che spesso hanno visto aumentare il prelievo fiscale senza adeguati correttivi.

Un cambiamento che guarda al cuore del sistema

Il cuore della riforma Irpef 2025 non è solo fiscale, ma anche sociale. Riconoscere un sollievo fiscale stabile significa restituire dignità a una fascia di cittadini spesso trascurata. Non è un intervento che azzera la pressione, ma ne attenua il peso. E questa volta il cambiamento tocca direttamente le tasche, senza modulazioni complesse o bonus a scadenza.

Resta da capire se questa direzione sarà mantenuta e consolidata. La volontà politica c’è, ma il passaggio definitivo è atteso entro l’estate. Una scelta che potrebbe segnare una svolta nel rapporto tra pensionati e fisco.

Gestione cookie