Parte lo stop delle pensioni, la nuova misura dell’INPS non piace affatto ai pensionati: difficoltà in arrivo.
La notizia sta sconvolgendo i contribuenti, gli anziani arriveranno a fine mese? Si analizza lo stop delle pensioni da parte dell’INPS, poiché bisogna indagare a fondo, e comprendere come interviene la nuova misura, soprattutto quali sono le conseguenze in atto. Chi riceverà un freno? Analisi delle possibili risoluzioni in vista del cedolino di settembre.

Da settembre il cedolino in vigore impedirà ai pensionati con assegni maggiori ai 1000 euro, di ritirare la pensione in contanti presso gli sportelli postali. La questione apre le porte a due problematiche impensabili e di forte impatto economico-sociale.
La prima difficoltà è di natura pratica, implica l’utilizzo dei servizi digitali mediante gli accessi. Molti pensionati, specie i più anziani, non sono bravissimi nell’home baking e con le App, nemmeno con gli sportelli automatici. Date le circostanze, come faranno a prelevare il denaro che serve loro a sopravvivere?
Il cambiamento li porterà ad avere una certa perdita in autonomia, divenendo maggiormente dipendenti da familiari o terzi, per la gestione dei fondi, oppure rischiano di cadere vittime davanti possibili frodi.
Ma non finisce qui, si dovranno fare i conti anche con costi nascosti a volte gravosi.
Come gestire lo stop della pensioni da parte dell’INPS, indicazioni pratiche
Lo stop alle pensioni da parte dell’INPS si può gestire, ma bisogna intervenire in maniera precisa. Oltre alle difficoltà pratiche, ci sono dei costi nascosti. Si tratta delle spese che discendono dall’apertura e dalla gestione dei conti correnti. Ma anche di prepagate o libretti postali, i quali comportano costi nei canoni mensili, commissioni sui prelievi, e le spese di emissioni. Anche se piccoli, possono incidere non poco sul budget di un pensionato con assegno da soli 1000 euro!

Ci sono tempi di attivazione dei conti correnti, e ciò implica il rischio di ritardi. La compilazione dei moduli, la verifica dell’identità, l’attivazione, e così via. Chi non ha rapporti con Banca o Poste Italiane, potrebbe trovarsi non poco in difficoltà.
Il pensionato che non completa queste procedure entro fine agosto 2024, potrebbe non ricevere la pensione a settembre in tempo! Ritardi che possono durare giorni, e nella peggiore delle ipotesi, anche settimane. Davanti errori nella comunicazione di Iban e l’INPS, lo stesso pagamento potrebbe essere sospeso fino a correzione.
Ciò ha un grosso impatto nella vita quotidiana, sopravvivere con il solo risparmio di questi tempi di carovita, è davvero impensabile. Anche perché bollette, spese alimentari, affitti o mutui, ed anche spese mediche, non si pagano da soli. Come risolvere?
Per contenere i guai ci si deve rivolgere alla banca o alle Poste Italiane, e scegliere un’opzione a basso costo, come il Libretto Ordinario o il Conto Corrente Base gratuito per ISEE sotto gli 8 mila euro. Si valuta anche l’assistenza di un CAF o patronato per comunicare l’IBAN all’INPS. Infine, richiedere supporto a familiari fidati o seguire corsi di alfabetizzazione digitale offerti da alcune associazioni o enti locali, è la mossa migliore.