Le prove a conoscenza zero possono essere applicate anche alle criptovalute, per garantire la privacy e la sicurezza degli utenti.
Di prove a conoscenza zero (ZKP) si cominciò a parlare nel 1985, quando i matematici Shafi Goldwasser e Silvio Micali si accorsero che, attraverso specifici calcoli, si potevano provare alcune caratteristiche di un numero, senza svelarlo.
Questa intuizione ha avuto un ruolo fondamentale nella crittografia, in cui è centrale il tema del bilanciamento tra la privacy e la sicurezza. Oggi, infatti, le prove a conoscenza zero indicano proprio un metodo crittografico per consentire la dimostrazione che si sa qualcosa senza, però, svelare l’informazione vera e propria. Ma sono diventate essenziali nelle blockchain, perché consentono ai traders di criptovalute di avere la propria privacy nonostante la condivisione di dati fondamentali.
Le prove a conoscenza zero (ZKP) usano delle funzioni crittografiche per dimostrare che alcune informazioni sono valide. In pratica, un “Prover” convince un “Verifier” che l’informazione è corretta, senza smascherarne il contenuto o rivelare il dato originale.
Le ZKP si distinguono in interattive e non interattive. Quelle maggiormente usate nel mondo crypto sono le prove non interattive. Tra di esse, spiccano zk-SNARKs e zk-STARKs, grazie alle quali si possono formare prove leggere e verificabili in poco tempo. Il loro principale vantaggio, oltre alla sicurezza e alla privacy, è la scalabilità (anche se gli zk-STARKS creano prove più grandi).
Ethereum è l’ecosistema che ha più ZKP, grazie a catene come StarkNet, zkSync, Scroll, Polygon zkEVM e Linea, che usano le prove a conoscenza zero per processare le transazioni off-chain, in modo da ridurre i costi di rete e incrementare la scalabilità di Ethereum in modo sicuro, proteggendo la segretezza delle informazioni.
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Ma le prove a conoscenza zero sono impiegate anche in altre blockchain, come ZCash, che si è contraddistinta proprio per l’uso delle zk-SNARK. Queste ultime consentono di effettuare transazioni private, in cui l’indirizzo del mittente non è svelato. Segnaliamo anche Mina Protocol, che si avvale delle ZKP per garantire la leggerezza della blockchain, Manta Network, Aleo e Aztec. Gli ultimi tre progetti prevedono l’uso delle prove a conoscenza zero per assicurare il rispetto della privacy durante le transazioni grazie a funzioni all’avanguardia.
La peculiarità delle ZKP è che la protezione delle informazioni e la loro segretezza non determina una carenza di trasparenza e i dati su blockchain possono essere sempre verificati.
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