Un numero che sembra uscito da una leggenda, ma che oggi campeggia nelle previsioni di una delle banche più influenti al mondo. È possibile che proprio 6.666 diventi il nuovo punto di riferimento per i mercati globali?
Le sorprese non mancano, e dietro questo obiettivo si nasconde una visione precisa e selettiva, che potrebbe cambiare il modo in cui si guarda agli investimenti. Non tutti i settori brillano allo stesso modo, e la mappa delle opportunità sembra aver cambiato pelle. La partita del 2025 è appena cominciata, ma i primi segnali parlano chiaro.

Quando una previsione rompe la consuetudine, è difficile ignorarla. A maggio 2025, Bank of America Merrill Lynch ha tracciato una nuova rotta per gli investitori, indicando un possibile target di 6.666 punti per l’indice S&P 500 entro fine anno. Una stima fondata, più che su simbolismi, su una crescita degli utili attesa intorno al 13%. Ma il messaggio chiave non è solo l’ottimismo: è l’invito a guardare con attenzione, a scegliere con criterio.
Non si tratta di abbracciare l’intero mercato, ma di saper distinguere, con un’esortazione a cogliere le occasioni quando i prezzi ritracciano, non quando volano.
Anche sul piano geografico, le differenze sono marcate. Gli Stati Uniti guidano ancora il passo, con una crescita del PIL stimata al 2,4%, grazie a produttività in aumento e politiche fiscali favorevoli. La Cina tenta il rilancio interno con misure espansive, mentre l’Europa potrebbe attraversare una fase più debole nella prima metà dell’anno, per poi riprendersi.
I settori che secondo Bank of America riscrivono le regole del 2025
Il cuore della strategia di Bank of America sta nella selezione settoriale. Non tutto corre nella stessa direzione, e alcune aree offrono ora opportunità concrete. I comparti ciclici e orientati al valore tornano centrali. I finanziari, per esempio, beneficiano di tassi d’interesse alti e minori vincoli normativi. I materiali, sostenuti da investimenti pubblici e privati, mostrano dinamiche positive.

L’immobiliare si riscopre strumento contro l’inflazione, mentre le utilities rappresentano una scelta stabile, anche grazie ai dividendi. È il ritorno a una finanza fatta di basi solide, capace di resistere anche ai contraccolpi del mercato.
All’opposto, settori come la tecnologia appaiono meno attraenti: valutazioni elevate e segnali di rallentamento tolgono smalto. La sanità è sotto pressione normativa, con margini sempre più compressi. Anche i beni di consumo di base mostrano una crescita limitata, nonostante la loro reputazione difensiva.
In uno scenario che cambia rapidamente, la capacità di adattarsi, leggere i segnali e costruire un portafoglio bilanciato fa davvero la differenza. Forse non tutti arriveranno a 6.666, ma chi sa come muoversi potrebbe essere molto più vicino di quanto sembri. Alcuni titoli, in particolare, stanno catturando l’attenzione degli analisti di Bank of America.
A Wall Street, l’interesse si concentra su società come JPMorgan Chase, Caterpillar, Vulcan Materials e NextEra Energy, simboli del rinnovato slancio di settori finanziari, infrastrutturali ed energetici. In Italia, invece, l’attenzione si sposta su nomi come Enel, per la stabilità e i dividendi nel settore utilities, Unicredit, grazie ai margini crescenti nell’ambito bancario, e Webuild, favorita dalla spinta agli investimenti infrastrutturali. Si tratta di realtà che rispecchiano esattamente quel mix di ciclicità e solidità ricercato nella strategia di lungo termine delineata per il 2025.