L’attenzione degli investitori non è puntata solo sull’oro. L’argento, con un rialzo superiore al 46% da inizio anno, sta vivendo una stagione che non si vedeva dal 2020. Le prospettive restano interessanti, anche grazie al rapporto oro/argento che segnala margini di ulteriore apprezzamento.
I metalli preziosi hanno sempre svolto un ruolo particolare nei momenti di incertezza economica e geopolitica. L’oro viene visto come bene rifugio per eccellenza, ma l’argento, spesso considerato il “fratello minore”, ha caratteristiche che lo rendono ancora più interessante. È infatti non solo una riserva di valore, ma anche un materiale strategico utilizzato in numerosi settori industriali, dal fotovoltaico ai semiconduttori, fino all’industria automobilistica.

Secondo i dati di Dow Jones Market Data, dall’inizio del 2025 i futures sull’argento hanno guadagnato oltre il 46%, quasi replicando il record del 2020, quando il rialzo annuo fu del 47,7%. A trainare la domanda non sono soltanto le tensioni internazionali e l’indebolimento del dollaro, ma anche la crescente necessità di materiali conduttivi di alta qualità in un’economia sempre più digitalizzata ed elettrificata.
L’argento tra geopolitica, tassi e rapporto con l’oro
Molti analisti sottolineano come il rally dell’argento sia stato favorito da una combinazione di fattori macroeconomici. Da un lato, l’instabilità geopolitica e il timore di una riduzione dell’indipendenza della Federal Reserve hanno spinto gli investitori verso beni rifugio. Dall’altro, il dollaro statunitense più debole ha reso l’acquisto di oro e argento più conveniente per chi opera in altre valute.
Un elemento chiave è il cosiddetto rapporto oro/argento, che misura quante once d’argento sono necessarie per comprare un’oncia d’oro. Attualmente il valore è pari a 86, ben al di sopra della media degli ultimi 50 anni (63) e dei 20 anni (70). Questo significa che l’argento risulta ancora sottovalutato rispetto all’oro. Durante altri cicli di allentamento monetario, come tra il 2007 e il 2008 o tra il 2001 e il 2003, il rapporto era sensibilmente più basso, segnalando una maggiore forza relativa dell’argento.

David Rosenberg, economista di Rosenberg Research, ha spiegato di aver aumentato la propria esposizione ai metalli preziosi acquistando lingotti sia d’oro che d’argento, proprio per la capacità di questi asset di difendere il capitale nei momenti di crisi. Anche il Bear Traps Report ha dichiarato di aver ridotto la posizione sull’oro per puntare più decisamente sull’argento, evidenziandone il potenziale di crescita in questa fase del ciclo economico.
Argento e prospettive future
Se l’oro ha già messo a segno un +38,8% da inizio anno, il percorso dell’argento potrebbe essere ancora più sorprendente. Chris Mancini, co-gestore del Gabelli Gold Fund, ha sottolineato come il progressivo aumento del prezzo dell’oro potrebbe spingere sempre più investitori retail verso l’argento, considerato più accessibile e con un margine di rivalutazione maggiore.
Dal punto di vista industriale, l’argento rimane centrale nelle tecnologie del futuro. La sua conduttività elettrica lo rende indispensabile nella produzione di pannelli solari, nelle batterie di nuova generazione e nei circuiti elettronici avanzati. Questo significa che, al di là del suo ruolo di bene rifugio, la domanda di argento continuerà a crescere anche per ragioni strutturali legate alla transizione energetica e digitale.
Gli ultimi dati segnalano quindi che l’argento non sta vivendo solo un rally momentaneo, ma potrebbe rappresentare un asset destinato a mantenere un ruolo di primo piano nel medio-lungo periodo. In un contesto in cui il rapporto oro/argento rimane sbilanciato e la Federal Reserve continua ad allentare i tassi, le condizioni potrebbero rimanere favorevoli per ulteriori rialzi del metallo bianco.