Tutto quello che c’è da sapere sui permessi legge 104: analisi punto per punto e indicazioni pratiche.
Analisi sui permessi legge 104, strumento di Welfare essenziale per famiglie con esigenze specifiche. Ci sono dettagli che molti sottovalutano, compiendo un errore dandoli per scontati.

Si trattano una serie di aspetti pratici che sono meno conosciuti, ma comunque validi, in quanto disciplinati da circolari dell’INPS, contratti collettivi e sentenze.
Tra i requisiti e i destinatari, si evince che la convivenza per ottenere il congedo straordinario di due anni, non è sempre obbligatoria. Generalmente è richiesta, ma per i permessi dei 3 giorni mensili, no. Il diritto spetta anche a chi non è convivente, entro i gradi previsti dalla normativa.
Segue l’estensione dello strumento a conviventi di fatto e unioni civili a partire dal 2022. Questo in virtù dell’ex L n. 76/2016, a patto che la convivenza sia instaurata e stabile.
C’è la possibilità del lavoratore di cumulare i permessi se assiste a più di un familiare disabile. Ma questo solo se si tratta del coniuge o di un parente affine entro il 1° grado. Per il 2° grado, come i nonni ad esempio, l’accumulo è solo se i genitori o il coniuge del disabile, sono più grandi di 65 anni, sono invalidati, deceduti o mancanti.
Ancora un lavoratore disabile può assistere un altro disabile. Come usufruirne? Chi ha un part-time non avrà la riduzione dei permessi, lo ha confermato la Cassazione. Full-time e Part-time non hanno differenziazioni in virtù del principio di non discriminazione. C’è frazionabilità in ore, un massi di 18 ore/mese.
Indicazioni e novità sui permessi Legge 104, quadro completo
Non manca la gestione di casi particolari, come il ricovero a tempo pieno. Non decadono i permessi, ma per ragioni precise. Se il ricovero è interrotto per permettere visite o terapie esterne certificate, se il disabile è in coma vigile o in stato vegetativo persistente, o ancora nel caso di minori, se i sanitari della struttura certificano il bisogno di presenza del genitore.

Davanti periodi di assistenza minori di un mese, i giorni di permesso sono riproporzionati. C’è 1 giorno ogni 10 di assistenza. La finalità è poi quella di utilizzare questo strumento di Welfare non solo per visite mediche, ma anche per attività di integrazione sociale.
Le novità importanti per il 2025 riguardano il “referente unico”, il quale è stato abolito. Significa che sono più lavoratori che si alternano nel compiere l’assistenza dello stesso familiare. Si sta anche studiando un “progetto di vita”, questo è in fase di sperimentazione. Cioè un nuovo sistema di valutazione che va oltre la logica puramente medico-sanitaria.
Considererà la persona nella sua globalità. La domanda per conquistarli va inoltrata telematicamente all’INPS, e il lavoratore deve comunicare al datore o all’Ente Previdenziale, se ci sono variazioni entro 30 giorni.
Si ottengono permessi retribuiti al 100% e la tredicesima rientra nel calcolo. Il lavoratore ha diritto alla sede professionale più vicina, e può rifiutare anche un trasferimento. I weekend non si contano nel conteggio del congedo straordinario frazionato.
Infine, chi sono gli esclusi? I lavoratori autonomi, parasubordinati, domestici, agricoli a giornata, e quelli a domicilio.