Analisi di casi specifici legati ai permessi Legge 104, l’assistenza notturna va gestita in una maniera precisa.
L’assistenza notturna non è una condizione facile da gestire, sia nella pratica, che da un punto di vista burocratico, dati gli elementi emersi. Ci sono dei casi che sono specificamente legati all’utilizzo dei permessi Legge 104, ma ciò non vale a prescindere per chiunque e in qualsiasi condizione. Ecco quali sono gli elementi da consolidare, e soprattutto come comportarsi affinché non si commettano errori di alcun genere.

A parlare della questione è stata la Corte di Cassazione con la sentenza di settembre 2025. Essa ha confermato che per condizioni come l’assistenza a familiari con disabilità grave certificata da Legge n. 104 del 1992, i permessi in questione possono essere usufruiti anche quando si tratta l’assistenza notturna.
La gestione infatti è pressoché flessibile anche durante l’orario serale o notturno, il tutto senza vincolare l’assistenza in maniera rigida durante l’orario di lavoro. La ratio della decisione è abbastanza evidente. Si tratta di trovare una maniera per aiutare nel concreto i lavoratori che assistono i propri cari in una situazione non facile nemmeno da un punto di vista emotivo, oltre che fisico.
Cosa significa occuparsi di assistenza notturna con i permessi legge 104?
Lo stress anche psicologico che verte attorno al tema è spesso dato per scontato, ma va evidenziato. Quindi, avere permessi legge 104 anche per l’assistenza notturna, poiché è poi necessario recuperare le ore di sonno perse, reca benessere anche mentale dal punto di vista della gestione. Ma chi potrà farne davvero uso?

Dormire e riposare è importante, il caregiver che non lo fa, non solo non lavorerà bene, ma non si occuperà neanche in maniera adeguata del proprio parente che ne ha bisogno. Ci vuole un po’ di burocrazia per non fare i furbetti, ma non deve diventare al limite della sopravvivenza umana.
Recuperare le ore di sonno e di riposo durante il giorno godendo di spazi temporali adeguati alla soddisfazione delle esigenze di vita con tanto di recupero delle energie psicofisiche del caregiver, è un diritto che viene soddisfatto mediante i permessi legge 104. Perché l’assistenza non deve essere esclusiva e continua per tutto il giorno per usufruirne.
Significa confermare a pieno titolo che il lavoratore ha diritto a momenti di riposo e cura personale, purché l’assistenza mantenga altri due elementi imprescindibili. Si tratta del carattere della permanenza e della continuità complessiva.
In conclusione, si ribadisce che se l’assistenza del parente sottoposto a regime di disabilità da parte del suo caregiver si svolge di notte, il sonno e il riposo del giorno successivo possono essere recuperati perché ciò rientra appieno nel diritto degli spazi temporali dei permessi legge n. 104.