Pignoramento stop per alcuni: ecco chi può tirare un sospiro di sollievo

E se un giorno non riuscissi più a pagare le spese del condominio? Non quelle straordinarie, ma le bollette per la luce delle scale o il riscaldamento centralizzato. Potrebbe bastare questo per rischiare la casa?

Per molti, la risposta era sì. Ora, invece, qualcosa è cambiato: è stata introdotta una misura che tutela la tua prima casa da pignoramenti in casi ben precisi. Ma attenzione, non è una protezione per tutti, né automatica. Serve capire chi può davvero beneficiarne.

Martello giudice e casa in miniatura
Pignoramento stop per alcuni: ecco chi può tirare un sospiro di sollievo-trading.it

Capita più spesso di quanto si pensi: bollette condominiali che si accumulano, magari perché si è in pensione o si sta affrontando una malattia. Quelle spese che sembrano piccole, come la corrente per l’ascensore o il riscaldamento delle scale, possono diventare insostenibili se il reddito è limitato. Fino a poco tempo fa, anche un debito sotto i 5.000 euro poteva far scattare un pignoramento. Ora, con il Decreto Bollette, c’è una novità che cambia le cose per alcune categorie considerate fragili.

Chi è davvero protetto dal pignoramento della prima casa?

La legge ha stabilito che il pignoramento della prima casa non può essere attivato per debiti inferiori a 5.000 euro legati ai consumi energetici condominiali, ma solo se si rispettano alcune condizioni. Innanzitutto, bisogna far parte di una categoria “fragile”, come definita dalla normativa. Rientrano in questa definizione, ad esempio, chi ha diritto ai bonus sociali per luce e gas, le persone con gravi disabilità, chi ha superato i 75 anni, o chi vive in una casa di emergenza dopo calamità naturali.

Gas e calcolatrice
Chi è davvero protetto dal pignoramento della prima casa?-trading.it

Tuttavia, non basta avere uno di questi requisiti personali. La casa dev’essere l’unico immobile posseduto in Italia, deve essere l’abitazione principale con residenza anagrafica e non deve rientrare tra le categorie catastali di lusso (A/8 e A/9). Se anche solo uno di questi criteri non è rispettato, la protezione non si applica.

Questo significa che basta possedere una seconda casa, anche solo un garage o un terreno, per perdere il beneficio. La tutela è concreta, ma strettamente legata a una condizione personale e patrimoniale molto precisa.

La casa è salva, ma il debito resta

La nuova norma non cancella il debito, ma impedisce che si arrivi alla vendita forzata dell’unico immobile di chi è in situazione di fragilità. Tuttavia, il condominio può comunque tutelarsi. Può infatti iscrivere un’ipoteca giudiziale sulla casa, ottenendo un diritto di prelazione nel caso venga venduta in futuro. E se le condizioni di fragilità dovessero venir meno, la protezione salta e il condominio potrebbe riattivare il pignoramento.

Inoltre, questa tutela riguarda solo l’immobile: conti correnti, pensioni e stipendi restano aggredibili. Il condominio può richiedere il pignoramento di una parte delle entrate, secondo i limiti previsti dalla legge.

È quindi importante non abbassare la guardia. Anche se la prima casa può essere al sicuro in certe situazioni, il debito non scompare. Meglio agire in tempo, valutare la propria situazione e, se necessario, cercare un accordo con il condominio prima che sia troppo tardi.

Gestione cookie