Il Bonus Mobili può essere richiesto dai genitori anche se la casa è intestata al figlio? Ecco quando la legge lo consente.
Il Bonus Mobili rientra tra le agevolazioni edilizie che sono state prorogate fino alla fine del 2025. I contribuenti, dunque, possono accedere alla detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici da destinare a edifici che sono stati restaurati o ristrutturati.

In particolare, la misura può essere richiesta per chi effettua lavori di recupero del patrimonio edilizio su immobili residenziali o parti comuni di edifici. L’agevolazione copre le spese per l’acquisto di mobilio ed elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A per i forni, alle E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie e alla F per frigoriferi e congelatori. Poiché la normativa prevede che il Bonus spetta solo a colui che detrae le spese di ristrutturazione, in molti si chiedono se possa essere fruito anche per le spese compiute per arredare un immobile intestato a un figlio a carico. Ecco la verità.
Bonus Mobili 2025: in questi casi la detrazione al 50% può essere chiesta anche dai genitori dell’intestatario della casa
Come abbiamo anticipato, la condizione essenziale per usufruire del Bonus Mobili è aver effettuato dei lavori di ristrutturazione edilizia, a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello di acquisto dell’arredamento le cui spese si intende detrarre.

È, poi, essenziale che sia stata presentata la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) o altra documentazione equivalente. Di norma, l’agevolazione fiscale spetta unicamente al soggetto che ha effettuato le spese per l’immobile e di cui è proprietario. Se, però, il figlio è a carico dei genitori e non produce reddito, il padre o la madre possono portare in detrazione le spese per l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici, se a loro vengono intestate le fatture e i bonifici parlanti.
Solo a queste condizioni i genitori possono ottenere la detrazione IRPEF al 50% delle spese sostenute. Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate dovesse predisporre degli accertamenti, è fondamentale conservare tutte le fatture e gli scontrini che provano l’acquisto dei beni, con una loro descrizione accurata, e la copia del bonifico o della ricevuta del pagamento compiuto con carta di credito o di debito. Ricordiamo, infine, che per il 2025 la detrazione del 50% è determinata su una somma massima di 5 mila euro, che si applica per ciascuna unità immobiliare e le relative pertinenze.