Il rinnovo del CCNL ha conseguenze sulla pensione? Ecco come ricevere maggiorazione e arretrati senza incorrere nella prescrizione.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro potrebbe avere delle ripercussioni sul calcolo della pensione. Sono in molti, infatti, che si chiedono se sorga il diritto alla ridefinizione delle somme e se tale facoltà si prescriva entro 5 anni dalla data di collocamento a riposo oppure in quelli seguenti l’aggiornamento del CCNL.
Questo quesito riguarda soprattutto i dipendenti pubblici e, di recente, ha coinvolto quelli del settore scolastico. In seguito al rinnovo del Contratto Scuola 2019/2021, molti lavoratori si sono chiesti se, in caso di mancata comunicazione all’INPS delle informazioni per il ricalcolo della pensione, possa sorgere una responsabilità per l’Amministrazione. Analizziamo la vicenda nel dettaglio e cerchiamo di fugare i dubbi dei lettori.
I rinnovi contrattuali sono fondamentali per i lavoratori, in un’ottica di aumento dello stipendio e di miglioramento delle condizioni di lavoro. Ma cosa succede se, nel frattempo, un dipendente è andato in pensione? Ci sarà una variazione dell’assegno, ovviamente in misura inferiore rispetto alle somme spettanti a chi è ancora in servizio.
In caso di rinnovo del CCNL, dunque, i pensionati non perdono i vantaggi, perché hanno diritto agli arretrati e al ricalcolo d’ufficio della prestazione. Spetta all’INPS provvedere alla riliquidazione della pensione. Le tempistiche, tuttavia, non sono celeri e, in molti casi, potrebbero volerci anni prima del riconoscimento delle somme esatte.
Relativamente alla prescrizione, invece, ai fini della decorrenza si considera la data di entrata in vigore dell’aggiornamento del CCNL, questo perché il termine di prescrizione si avvia al sorgere del diritto che, appunto, viene sancito dal rinnovo del Contratto Collettivo. Nel dettaglio, i 5 anni (stabiliti dall’art. 2948 del codice civile) si calcolano da quando il pensionato può far valere il diritto al ricalcolo dell’assegno previdenziale.
La riliquidazione della pensione, inoltre, viene sempre accordata nelle ipotesi di rinnovo contrattuale che determina un aumento dello stipendio. L’unica eccezione si ha nelle ipotesi in cui sia lo stesso Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro a precludere tale possibilità.
Se i pensionati non ricevono le maggiorazioni (incluse degli arretrati) spettanti, possono rivolgersi a un CAF o Patronato per ottenere le somme tramite la presentazione di modelli di diffida. La soluzione preferibile, tuttavia, è contattare direttamente l’INPS, per capire le ragioni del mancato adeguamento e le tempistiche per il ricalcolo della prestazione. L’Istituto di Previdenza può anche consigliare la giusta modalità di risoluzione della problematica, a seconda dei requisiti posseduti dai singoli pensionati.
Dicembre cambia il volto della busta paga e porta con sé voci che incidono davvero…
Una controversia sui buoni fruttiferi postali arriva a una nuova svolta davanti all’Arbitro Bancario Finanziario.…
Nel 2025 tantissime agevolazioni per coloro che hanno un'invalidità civile al 74% nel 2026, tutele…
Tra rivalutazione, conguagli e trattenute fiscali, il cedolino della pensione di gennaio 2026 si presenta…
Mentre Bitcoin festeggia il suo nuovo record storico a 111.814 dollari, l'attenzione degli investitori si…
Cambia il perimetro temporale per recuperare i contributi previdenziali omessi e tutelare il futuro pensionistico.…