Cassette postali in condominio: un dettaglio invisibile che può creare grandi problemi. Cosa succede quando una cassetta postale non è a norma? E perché, in certi casi, può bloccare la posta o generare spese inaspettate? Le regole esistono, ma pochi le conoscono davvero.
Le cassette postali non sono tutte uguali: alcune rispettano la legge, altre rischiano di ostacolare la consegna della corrispondenza. E non si tratta solo di estetica. Le conseguenze possono sorprendere. Nei condomìni, capire come funzionano questi piccoli box può fare la differenza tra ricevere una lettera o ritirarla con disagi.

Nel silenzio delle scale condivise e dei pianerottoli uguali, si nascondono oggetti che sembrano banali ma non lo sono affatto. Tra questi, la cassetta postale condominiale. Sta lì, spesso in batteria insieme ad altre, ma non ci si ferma mai a pensare a cosa comporti davvero. Chi stabilisce se va bene così? Perché alcune lettere tornano indietro? E chi decide quando cambiarla, se serve? A volte si scopre tutto troppo tardi, quando arriva un avviso di giacenza o si scopre che la propria cassetta non rispetta le norme. In molti edifici, queste strutture sono obsolete, arrugginite, difficili da raggiungere. In altri, invece, sono moderne, ben posizionate e facili da usare. Eppure la differenza non è solo visiva. Ci sono regole precise che determinano posizione, dimensioni, nomi visibili e accessibilità.
Le regole ufficiali per le cassette postali nei condomini
Non si tratta solo di buona volontà o senso pratico. La cassaforte della posta personale deve seguire precise norme, anche se pochi ne parlano. Secondo le indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico e altre disposizioni normative, ogni unità abitativa deve avere una cassetta adatta alla ricezione, accessibile al postino e dimensionata in modo da contenere buste A4 senza piegature. Il postino non deve essere costretto a suonare o a cercare un accesso secondario. La cassettiera condominiale deve quindi essere posizionata in un punto facilmente raggiungibile, possibilmente sulla pubblica via o in un’area liberamente accessibile.

Ogni cassetta postale in condominio deve recare il nome del destinatario, ben visibile. In caso contrario, la corrispondenza può essere restituita. Le cassette devono inoltre rispondere alla norma EN13724, che specifica i requisiti tecnici: dispositivi antiprelievo, materiali resistenti alla corrosione e all’acqua, niente spigoli vivi e aperture che impediscano l’ispezione non autorizzata. Se una cassetta non è conforme, la responsabilità dell’adeguamento ricade sul singolo proprietario, pena la mancata consegna della posta.
Chi decide e paga per le cassette postali in condominio?
La gestione delle cassette postali nei condomini rientra tra le tante sfide dell’amministrazione condominiale. In teoria, la decisione spetterebbe all’assemblea, che può deliberare sull’installazione o sostituzione dell’intera batteria. Tuttavia, quando l’intervento è obbligato da una norma, l’amministratore può agire anche senza autorizzazione assembleare. Le spese per l’installazione collettiva vengono suddivise in parti uguali tra i proprietari, mentre gli interventi su una singola cassetta, danneggiata, rotta o non a norma, sono a carico esclusivo del titolare.
Una situazione tipica riguarda i condomìni privi di portinaio o con ingressi automatizzati. In questi casi, se le cassette non sono accessibili dalla strada, il postino può essere impossibilitato a completare la consegna. Di conseguenza, il recapito può slittare o non avvenire affatto. Questo rende ancora più urgente garantire un’installazione conforme e una gestione attenta. Oggi si tende a dare per scontato che la posta arrivi comunque, ma senza una cassetta postale regolare, anche una semplice lettera può trasformarsi in un problema.