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Superbonus 110%: le novità da Poste Italiane e dalle banche per la cessione del credito

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L’andamento in borsa di Poste Italiane e di alcune banche ha reso davvero travagliata la strada per la cessione del credito relativa ai bonus edilizi e al Superbonus 110%. Facciamo un breve focus sulla situazione.

Qualche mese fa si era aperta la possibilità di cessione del credito a Poste Italiane e ad alcune banche in relazione ai bonus edilizi e, in particolare, al Superbonus 110%. L’andamento in borsa di tali società e istituti di credito, congiuntamente alla firma del nuovo Decreto Legge relativo al mercato dei crediti fiscali per operazioni edilizie, ha reso la strada per la cessione del credito più travagliata che mai.

Facciamo un breve ma dettagliato focus sulla questione analizzandone tutti gli aspetti rilevanti con l’obiettivo di informare quanto più possibile i beneficiari di tali bonus.

Cessione del credito bonus edilizi: sorpresa Poste Italiane e Cdp

Cessione del credito e bonus edilizi: la situazione di banche e Poste Italiane

Un brutto periodo per Poste Italiane questo che è da poco cominciato: a Piazza Affari prosegue il lento calo di Poste Italiane, leggermente in difficoltà. La società, inoltre, è di recente finita al centro dei riflettori dopo che il nuovo Decreto Legge approvato dal Governo e relativo al mercato dei crediti fiscali per operazioni edilizie presenta 2,3 miliardi del suo fondo sotto sequestro da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Tale nuovo Decreto, infatti, prevede delle regole strette che in un certo qual senso sbloccano la situazione di Poste Italiane. Esso, infatti, prevede fino a tre cessioni del credito relativi ai bonus edilizi, purché il compratore sia un soggetto vigilato. In questo modo si modificano le precedenti disposizioni che avevano fissato il limite ad una sola cessione del credito.

Inoltre, tra le altre misure, è previsto che il credito non sia più frazionabile e sono state altresì innalzate le misure sanzionatorie. I trasgressori, infatti, rischiano la reclusione fino a 5 anni e una multa da 50mila a 100mila euro. Secondo gli analisti, infine, tale situazione andrà applicata concretamente al caso di Poste Italiane: la società, infatti, acquista crediti solo dopo che questi sono registrati presso l’Agenzia delle Entrate nel cassetto fiscale del cedente.

Cosa accade alle banche

Per quanto riguarda le banche, invece, è necessario fare un importante focus su Banca Popolare di Milano. Tale banca, infatti, ha previsto un’espansione dei volumi fino a 3,5 miliardi di euro entro la fine del 2023 in relazione all’acquisizione di crediti fiscali.

L’offerta finanziaria e la solidità di BPM, il terzo gruppo finanziario del Paese

In relazione a tale attività, infatti, l’istituto stima che nei prossimi 5-10 anni, il contributo sul net interest income è stimato in 315 milioni: crescerà, dunque, la contribuzione derivante dall’acquisizione dei crediti fiscali sul net interest income che ad oggi, invece, risulta essere ancora marginale. 

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

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