L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato Poste Italiane per mancata trasparenza informativa.
Al centro dell’infrazione commessa da Poste nei confronti dei sottoscrittori i Buoni Fruttiferi Postali. L’antitrust ha inflitto una salata multa, ma quali sono gli effetti sulle Azioni?
Poste Italiane che aveva omesso informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione dei buoni fruttiferi postali ha ricevuto aspre critiche delle associazioni a difesa dei consumatori. Tale condotta vìola infatti i principi di correttezza e di buona fede.
Al momento l’istruttoria che ha visto Poste Italiane subire una sanzione del valore di 1,4 milioni di euro riguarda l’omessa informativa sulla prescrizione dei buoni fruttiferi postali. Per Poste Italiane arriva una multa sostanziosa dall’Antitrust, commutata con una riduzione del 60% perché la società ha apportato le dovute modifiche alla documentazione. Gli investitori non si sono lasciati intimidire rimanendo all’interno di quello che è un titolo solido supportato da un’ottima crescita sul lungo termine.
Tra le novità messe in campo per riparare al danno oltre una dicitura che ricorda la possibilità di ottenere il rimborso del buono fruttifero postale e la data di prescrizione, anche un sistema di allerta individuale che aiuta i risparmiatori a ricordare l’approssimarsi della data di scadenza.
Gli investitori sono generalmente alla ricerca di titoli che sovraperformeranno il mercato di riferimento. Tra i titoli che possono rientrare nella selezione c’è proprio Poste Italiane; la società ha bassi rischi e rendimenti elevati. Il prezzo delle Azioni di Poste Italiane è aumentato del 51% negli ultimi 5 anni, superando chiaramente il calo del settore di circa il 3,8% dividendi esclusi.
Un modo imperfetto ma ragionevole per valutare come è cambiato il sentiment intorno a una società è confrontare l’utile per azione (EPS) con il prezzo delle azioni. In cinque anni, Poste Italiane è riuscita a far crescere i suoi utili per azione del 26% all’anno. Questa crescita dell’utile per azione è superiore all’aumento medio annuo del 9% del prezzo delle azioni. Sembra perciò che il mercato non sia così entusiasta del titolo nell’ultimo periodo. Anche il rapporto P/E ragionevolmente basso di 6,74 suggerisce l’apprensione del mercato.
Se Poste Italiane è riuscita a migliorare i suoi profitti ci si domanda se aumenterà anche le entrate? Nell’ultimo anno le Azioni della società sono tuttavia in calo del 22% sottoperformando il mercato del 14%. Per questo motivo nel caso si intraveda una buona opportunità di ingresso potrebbe valere la pena tenere d’occhio i fondamentali.
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