Posto di blocco: chiarito come viene indentificata la presenza di alcool e droga, basta dubbi e rischi

Metodo infallibile per riconoscere la presenza di alcol e droga al posto di blocco. Niente più falsi positivi!

Al posto di blocco non si rischia, se si è sotto l’effetto di alcol e/o droga, lo si riconosce con precisione. La Direttiva del Ministero dell’Interno in concerto con quello della Salute, stabilisce nuove regole per accertarsi sullo stato del conducente.

sfondo posto di blocco polizia e tondo con ragazzo sotto effetto di alcol e droghe
Posto di blocco: chiarito come viene indentificata la presenza di alcool e droga, basta dubbi e rischi- Trading.it

La direttiva è stata adottata in seguito alle modifiche del codice della strada all’art. 187 poste dalla Legge n. 177 del 25 novembre 2024, e in vigore dal dicembre dello stesso anno.

Si esplicano le modalità di esecuzione in cui si verifica lo stato del conducente.

Nello specifico, al comma 2, quando gli accertamenti non invasivi danno esito positivo, o si ritiene che il guidatore sia sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope, gli organi di polizia stradale possono fare accertamenti tossicologici analitici su campioni di fluido al cavo orale.

In parte si era già parlato di ciò, ma risulta fondamentale comprenderne le modalità, perché ci sono step aggiuntivi di controllo del tutto inediti.

Tampone e prelievi al posto di blocco: come riconoscere alcol e droga

Il tampone è un test di “primo livello”. Uno screening tossicologico che può essere ulteriormente approfondito. È questa la modalità inedita che porta ad uno step successivo le analisi delle forze dell’ordine.

mano con provetta in laboratorio
Tampone e prelievi al posto di blocco: come riconoscere alcol e droga- Trading.it

Se  il test di primo livello non è negativo, il guidatore deve essere informato sulla modalità di controllo. Perché deve fornire il consenso al prelievo del fluido del cavo orale per compiere l’analisi di secondo livello. 

Ottenuto il consenso, l’operatore preleva due aliquote di fluido del cavo orale di 1 ml per tampone. Quanto raccolto viene campionato e trasferito velocemente al laboratorio di tossicologia forense, il quale ne analizzerà uno, secondo le linee guida dell’Associazione Scientifica Gruppo Tossicologici Forensi italiani.

Ma perché due campioni se ne viene analizzato solo uno? Perché qualora ci fosse la positività di uno, il secondo è tenuto a disposizione dall’Autorità Giudiziaria per predisporre di un eventuale secondo esame.

Se non si può fare il tampone a causa di un incidente, la polizia richiede per iscritto al personale del pronto soccorso di fare prelievi urgenti. Questo ai sensi dell’art. 354 c.p.p. per l’accertamento delle violazioni degli articoli del codice stradale 186, 186 bis e 187.

Sono le forze dell’ordine che nominano il personale del pronto soccorso che compie il prelievo, con apposita modulistica. Il medico informa l’interessato, il quale in caso di rifiuto, deve firmare lo stesso il documento.

Se c’è omicidio stradale, il dissenso va inoltrato alla polizia per procedere con il prelievo coattivo.

Perché i nuovi sistemi sono più efficaci? Nel prelievo ematico, le analisi sono fatte sul sangue intero, non sui derivati come siero e plasma che di solito sovrastimano l’alcolemia. Solo in presenza di principi attivi stupefacenti o psicotropisi nel sangue o nel fluido del cavo orale, si può confermare l’uso al momento del prelievo, la sua “attualità”.

Di conseguenza, se ad essere presenti sono solo i metaboliti inattivi delle sostanze stupefacenti, non si hanno elementi per contestare il reato.

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