Stiamo assistendo ad un lento e inesorabile aumento dei costi di diesel e benzina: cosa può fare il consumatore, per i prezzi del carburante alle stelle?
Nonostante il tentativo del Governo di calmierare i prezzi del carburante, introducendo un taglio delle accise del 30%, le tariffe di diesel e benzina sono di nuovo alle stelle.
Siamo a luglio e l’anno è tutt’altro che finito. Ad oggi, i costi del carburante hanno raggiunto quota 2,073 euro al litro per la benzina 2,033 euro al litro per il gasolio. Cosa dobbiamo attenderci per i prossimi mesi?
Le cifre riportate fanno riferimento all’ultima rilevazione che risale al 27 giugno 2022. In tale occasione, è stata segnalata una risalita, in una sola settimana, di:
Ma, allo stesso tempo, è stato registrato un lievissimo calo per il GPL pari allo 0,09%.
In ogni caso, occorre ricordare che, al netto di accise e IVA, la benzina costerebbe 1,20 libro e il gasolio 1,30 euro a litro.
Lo scorso 24 giugno il Governo Draghi, il Ministero della Transizione ecologica e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno firmato l’ennesimo decreto prorogando il termine di scadenza dei tagli delle accise.
In sostanza il taglio del 30%, introdotto con il Decreto di marzo, avrà validità anche per il periodo compreso tra il 9 luglio e il 2 agosto 2022.
Riducendo le imposte sui prodotti energetici, il Governo prova a contenere l’aumento delle tariffe di carburanti. Anche se, ad oggi, sembra un processo che non riesce ad arrestarsi.
Il suddetto decreto intende introdurre una riduzione delle aliquote delle accise sulla benzina, sul gasolio e sui GPL e una diminuzione del 5% dell’IVA per il gas naturale.
Gli effetti del caro benzina
Gli effetti dei rincari dei prezzi del carburante si stanno avvertendo in tutti i settori. Poiché l’aumento è avvenuto a ridosso delle partenze estive, è probabile che è un gran numero di italiani rinuncerà alle vacanze.
Basti pensare che attualmente i prezzi dei biglietti aerei sono lievitati moltissimo, con la conseguente cancellazione di numerosi voli. Ad inasprire ulteriormente la situazione, ci pensano gli scioperi del personale aeroportuale.
Secondo alcune stime, il caro benzina impatterà sulle famiglie italiane chiedendo un esborso di oltre €540 all’anno, mentre il diesel provocherà un +658 euro sui bilanci delle famiglie.
A tutto ciò andrà poi aggiunta l’inflazione, con il conseguente deprezzamento il valore di stipendi e pensioni.
I motivi per i quali è avvenuto l’aumento dei costi del carburante, è dovuto alla crescita delle quotazioni del prezzo del barile di petrolio sui mercati internazionali.
Questo fenomeno era stato ovviamente previsto già alla fine del 2021, ben prima che scoppiasse la guerra tra Ucraina e Russia. Tuttavia, lo scontro bellico ha accelerato il processo che era già abbondantemente in atto.
Quali azioni può trattare il consumatore per ottenere un minimo risparmio?
Sebbene la faccenda relativa al rincaro dei carburanti sia un’emergenza a livello globale, il consumatore ha la possibilità di risparmiare scegliendo i distributori, che applicano le tariffe leggermente più basse.
Ultimamente infatti sono nate delle App, che permettono di individuare i distributori di carburante nei paraggi che applicano delle tariffe più convenienti.
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