Pubblica Amministrazione, in arrivo nuove procedure concorsuali. Attesa per il mese di ottobre.
Una stagione autunnale segnata da un boom di assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Vi è un grande fermento di concorsi pubblici.
Nell’ultimo trimestre di quest’anno, del resto, dovrebbero essere pubblicate nuove procedure concorsuali. A indirle, con ogni probabilità, Ministeri, Inps, Agenzia delle Entrate, Roma Capitale.
E intanto che la Pubblica amministrazione procede con il programma predisposto da Brunetta finalizzato all’assunzione di circa 4 milioni di nuovi statali, vi è un cambiamento nell’iter del turn over. Chi sarà assunto non andrà a prendere il posto di nessun’altro, ma sarà veicolo di nuove specializzazioni per la Pubblica amministrazione.
Come anticipato, saranno tante le procedure concorsuali a essere indette nell’ultimo trimestre dell’anno. Tra quelle più attese:
Vi saranno assunzioni anche in ministeri specifici: si prevedono nuovi innesti per un totale di 14.170 unità tra dipartimento ministeriale della Giustizia, Farnesina, Infrastrutture e della mobilità sostenibile e Tesoro.
Anche l’Agenzia delle Entrate 2022 dovrebbe indire a breve una serie di procedure concorsuali a disposizione di diplomati e laureati, 2.560 posti a disposizione.
Il Ministero della Giustizia è in procinto di ingaggiare 1.092 dipendenti, mentre l’Ufficio per il Processo conta di completare il personale con 16.500 nuovi innesti.
E per chiudere altre importanti procedure concorsuali in imminente arrivo: Roma Capitale, Inps (385 posti di lavoro), Aifa (40 nuovi innesti), Anpal (43 funzionari), Sna (110 posti riservati alla divisione di Scuola Nazionale dell’Amministrazione di personale non direttivo).
Nel mentre, è stato sancito che i nuovi ingaggi da parte della pubblica amministrazione non verteranno più sull’avvicendamento di nuove e vecchie unità. Si ragionerà in senso prospettico. Saranno assunte figure che potranno portare le proprie competenze al servizio dello sviluppo della Pa come immaginato dal Pnrr.
Un percorso che si parafraserà in una costante diminuzione dei profili amministrativi privi di specializzazione, a vantaggio di figure competenti (si pensi al digitale, all’e-procurement, alla transizione ecologica, al project management).
Il dipendente pubblico modello dovrà sì sapere (conoscenza teorica), ma anche saper fare (abilità tecnica) e saper essere (condotta). Insomma, largo alle soft skills.
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