01Ti sei mai chiesto se puntare sulle azioni che pagano dividendi sia davvero la strategia più sicura per far crescere il tuo patrimonio? Forse la risposta non è quella che immagini. In un mondo che cambia sempre più velocemente, anche le certezze più radicate vanno rimesse in discussione.
È quello che ha fatto Gerardo, scoprendo qualcosa che potrebbe trasformare il modo in cui pensiamo agli investimenti. E se fosse arrivato il momento di guardare le cose da un’altra prospettiva?

Quando si parla di azioni da dividendo, molti pensano subito a rendite stabili e a un porto sicuro dove mettere al riparo i propri soldi. L’idea di ricevere flussi regolari di denaro sembra la ricetta perfetta per una crescita serena del capitale. Ma è davvero così semplice? In realtà, come ha capito Gerardo dopo anni di studio e investimenti, le cose sono molto meno lineari di quanto vogliano farci credere. Dietro i numeri rassicuranti, si nascondono rischi poco visibili che possono sorprendere anche l’investitore più prudente.
Le azioni ad alto dividendo offrono spesso un’illusione di sicurezza. È facile lasciarsi sedurre da rendimenti che sembrano garantiti, ma un dividendo elevato può anche essere il segnale di una difficoltà aziendale, di una crescita stagnante o di un mercato che prezza il rischio in modo nascosto. È questo che ha portato Gerardo a porsi una domanda più radicale: non sarebbe meglio investire guardando al mondo intero, invece che inseguendo solo promesse di dividendi?
Dividendi o azionario mondiale? Il dilemma dell’investitore consapevole
Strategie come i “Dogs of the Dow” hanno avuto i loro momenti di gloria. Tra il 2000 e il 2020, i “cani” del Dow Jones hanno garantito un rendimento medio annuo del 9,3%, superiore a quello dell’indice principale. Tuttavia, gli ultimi anni hanno raccontato una storia diversa. Dal 2013 al 2024, i “Dogs” hanno faticato, arrivando nel 2024 a un rendimento totale dello 0,52%, contro il +14,99% del Dow Jones Industrial Average Total Return.

Guardando alle 10 azioni scelte per il 2025, troviamo nomi solidi come Verizon, Chevron, Johnson & Johnson, Coca-Cola, ma anche segnali di rallentamento. Gerardo si è chiesto se davvero valga la pena affidarsi a strategie che funzionano solo a tratti. Forse, come suggeriscono dati storici lunghissimi, puntare sull’azionario mondiale pesato per il PIL offre una prospettiva molto più solida.
Scegliere l’azionario globale significa scommettere sulla crescita collettiva del mondo, non su singoli settori o mode passeggere. I numeri parlano chiaro: chi ha investito in modo globale ha ottenuto rendimenti costanti e robusti, anche durante le crisi. È una visione meno “emozionale”, ma molto più aderente a come si muove davvero l’economia mondiale.
Gerardo, alla fine del suo percorso, non ha rinunciato ai dividendi, ma li considera solo un ingrediente di un piatto molto più ricco. L’idea che lo guida ora è semplice: investire non significa cercare la scorciatoia più facile, ma costruire una base solida su cui crescere, con pazienza e fiducia nei grandi trend globali.