Quali sono le azioni difensive a Piazza Affari durante le crisi secondo gli esperti?

Un raid aereo scuote il Medio Oriente, il petrolio vola, le borse affondano. Ma in questo scenario di tensione globale c’è una domanda che rimbalza tra analisti e investitori: quali sono le azioni difensive a Piazza Affari su cui puntare ora? Con l’“Operazione Rising Lion” lanciata da Israele contro obiettivi militari e nucleari in Iran, il mondo entra in una fase nuova. E i capitali, come sempre, corrono a cercare riparo.

Teheran colpita, oltre cento obiettivi distrutti, tra cui installazioni strategiche del programma nucleare e figure chiave dell’intelligence iraniana. Il petrolio è subito schizzato in alto, l’oro ha ripreso a brillare, il franco svizzero si è rafforzato.

Persona che analizza e studia dei dati
Quali sono le azioni difensive a Piazza Affari durante le crisi secondo gli esperti?-trading.it

Ma è nelle borse che si è visto il contraccolpo più diretto. Da Wall Street a Tokyo, passando per Milano, si è scatenato un sell-off che ha messo in fuga gli investitori dai titoli più esposti. In mezzo a questo terremoto, si fa strada la necessità di capire dove rifugiarsi. E a Piazza Affari, alcune azioni emergono come possibili scudi contro l’incertezza.

Quali sono le azioni difensive a Piazza Affari secondo gli esperti?

Quando i mercati tremano e la tensione geopolitica si fa sentire, non tutti i titoli reagiscono allo stesso modo. In prima fila tra le azioni difensive a Piazza Affari, spicca Leonardo. Il colosso della difesa e dell’aerospazio viene considerato uno dei pochi titoli in grado di beneficiare indirettamente di uno scenario internazionale instabile. In momenti come questo, la spesa militare torna al centro e le aziende del comparto diventano centrali nelle strategie dei portafogli.

Monete e tabellone dei prezzi
Quali sono le azioni difensive a Piazza Affari secondo gli esperti?

Ma la difesa non è l’unico settore a offrire riparo. Tra i titoli più resilienti ci potrebbero essere anche le utility e le grandi aziende energetiche. Enel, Snam e soprattutto Eni rappresentano una combinazione di solidità e visibilità sui dividendi. In un contesto in cui il petrolio supera i 75 dollari al barile, società come Eni potrebbero beneficiare direttamente dell’impennata delle quotazioni.

Altro pilastro da considerare: le banche più solide. Mentre molte realtà del settore soffrono l’incertezza, alcune eccellenze italiane come Intesa Sanpaolo, UniCredit e Credem mostrano numeri confortanti. In particolare, Credem è da tempo considerata una delle banche più sicure d’Europa, grazie a un Pillar 2 Requirement (P2R) all’1%, il più basso nel continente. Questo significa che, pur restando esposte alla volatilità generale, alcune banche potrebbero garantire una maggiore tenuta nel medio periodo.

In definitiva, il momento attuale richiede scelte lucide. Le azioni difensive italiane stanno tornando al centro dell’attenzione proprio perché capaci di resistere alle onde d’urto che arrivano da lontano ma colpiscono ovunque. E in uno scenario in cui anche una scintilla può diventare incendio globale, avere in portafoglio titoli solidi potrebbe fare davvero la differenza.

Gestione cookie