Francesca ha perso il lavoro da mesi. L’assegno per sua figlia non arriva più e la tensione con l’ex marito è alle stelle. Un giorno, esasperata, si siede davanti al suo avvocato e gli fa una domanda che non pensava avrebbe mai pronunciato: “Ma… posso chiedere il mantenimento ai suoi genitori? O addirittura a suo fratello?”
La risposta che riceve è più sorprendente di quanto si aspettasse. A volte, le soluzioni più inaspettate arrivano proprio quando ci si sente con le spalle al muro. Una situazione familiare difficile può aprire scenari legali che pochi conoscono.
Non sempre le domande che sembrano “troppo” hanno risposte scontate. Quando in mezzo ci sono figli piccoli, situazioni economiche precarie e relazioni ormai spezzate, anche i legami con i parenti dell’ex possono tornare in gioco. È proprio in queste situazioni che si scopre quanto la legge sia più articolata di quanto pensiamo.
Francesca è solo una dei tanti che si sono trovati a dover chiedere se sia lecito rivolgersi ai parenti dell’ex coniuge per far valere un diritto. Ma chi può essere obbligato a pagare e chi, invece, resta fuori da ogni responsabilità?
Quando il genitore obbligato non paga il mantenimento del figlio, la legge non lascia il minore senza tutele. Se l’ex non versa quanto stabilito dal giudice e nemmeno i pignoramenti hanno effetto, il tribunale può estendere l’obbligo ai nonni, cioè ai genitori dell’ex.
L’articolo 316-bis del Codice Civile dice che, in mancanza di mezzi da parte dei genitori, gli altri ascendenti, in ordine di vicinanza, devono aiutare a garantire i bisogni del bambino.
La Corte di Cassazione ha anche affermato, in una recente sentenza (n. 28446/2023), che l’intervento dei nonni è lecito pure quando il genitore non paga per scelta, non solo per povertà. In sostanza, se il papà o la mamma non mantiene il figlio, il giudice può ordinare il pagamento ai nonni.
Questo tipo di obbligo, però, è sussidiario: si attiva solo se il genitore è davvero inadempiente. Gli zii, invece, restano fuori da ogni vincolo. I cognati, per la legge, non hanno alcun dovere economico verso i nipoti, nemmeno in situazioni gravi.
Diverso è il caso degli alimenti, cioè quella forma di sostegno economico destinata a chi si trova in stato di bisogno. Non si parla più solo di figli, ma anche di adulti. In mancanza di coniuge, figli o genitori, anche i suoceri possono essere obbligati a versare gli alimenti, ma solo se tutti gli altri familiari sono impossibilitati.
La legge stabilisce un ordine preciso tra i familiari obbligati. Se manca chi è in cima alla lista, si scende verso i suoceri. Ma i cognati, anche qui, non compaiono mai tra i soggetti obbligati.
Francesca può guardare ai suoceri per il mantenimento della figlia, ma non potrà mai chiedere nulla al fratello del suo ex. A volte, conoscere questi limiti fa la differenza tra agire e restare bloccati.
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