Quando Giove dice “Compra”: astrologia e investimenti

Cosa c’entra l’oroscopo con i soldi? Più di quanto si pensi, almeno secondo chi ha fatto fortuna leggendo il cielo anziché solo i grafici. Un genio del trading del primo Novecento giurava che i mercati non si muovono a caso, ma seguono una danza precisa, scritta tra le stelle.

Il suo approccio ha affascinato e confuso, ma ancora oggi qualcuno guarda ai pianeti prima di investire. E se non fosse solo fantasia? E se davvero i movimenti celesti avessero qualcosa da dire anche sul portafoglio?

Grafico azionario e persona che fa dei calcoli
Quando Giove dice “Compra”: astrologia e investimenti-trading.it

Nel mondo degli investimenti, alcune figure non passano inosservate. William Delbert Gann è una di queste. Un personaggio che ha intrecciato calcoli matematici, analisi di mercato e… astrologia. Già, perché secondo lui i pianeti influenzano non solo le maree e l’umore, ma anche l’andamento dei prezzi. Un’idea fuori dagli schemi, certo, ma non priva di una sua logica. Gann non si limitava all’intuizione: studiava cicli astronomici, costruiva grafici e tracciava configurazioni celesti per individuare i momenti chiave sui mercati.

C’è qualcosa di affascinante nel suo approccio. Non è solo questione di fede nelle stelle, ma di osservazione rigorosa e connessioni profonde tra uomo, natura e finanza. Oggi il suo nome divide: per alcuni è un visionario, per altri solo un’illusione vestita da metodo. Ma resta il fatto che molti dei suoi strumenti sono ancora studiati da chi cerca di leggere i mercati in modo alternativo.

Gann e il legame invisibile tra pianeti e mercati

Il metodo di W.D. Gann si fondava su un’idea precisa: i cicli planetari influenzano il comportamento umano e quindi anche i mercati finanziari. Ogni pianeta aveva un significato ben definito. Il Sole rappresentava i cicli annuali, la Luna quelli più brevi ed emotivi. Mercurio era legato alla velocità e al commercio, mentre Marte indicava tensione e volatilità. Giove portava espansione, Saturno invece segnalava rallentamenti o crisi.

Grafico mercati
Gann e il legame invisibile tra pianeti e mercati-trading.it

Anche i pianeti più lenti come Urano, Nettuno e Plutone rientravano nel suo schema, soprattutto quando si trattava di leggere tendenze a lungo termine. Ma ciò che più lo interessava erano i rapporti tra i pianeti, i cosiddetti aspetti. Le congiunzioni, le opposizioni, le quadrature: per Gann questi angoli celesti avevano il potere di anticipare movimenti improvvisi nei mercati.

Non meno rilevanti erano le retrogradazioni, in particolare quella di Mercurio, che associava a confusione e cambi di rotta temporanei. Quando un pianeta entrava in un nuovo segno zodiacale, anche quello era un segnale da tenere d’occhio. Tutto sembrava seguire una logica ciclica, fatta di ripetizioni e rime storiche.

Gli strumenti di un analista fuori dal comune

Gann non si affidava solo all’intuito. Utilizzava efemeridi, tabelle astronomiche che riportano giorno per giorno la posizione dei pianeti, per prevedere le svolte dei mercati. Tracciava grafici astrologici e impiegava la ruota di Gann, uno strumento che collegava i gradi zodiacali ai livelli di prezzo e al tempo.

Nel suo approccio c’era un equilibrio tra calcolo e simbolismo. Studiava le fasi lunari e solari per individuare top e bottom, credendo che i cambi di stagione o di luna potessero coincidere con importanti inversioni di tendenza.

Anche oggi, in un mondo dominato da algoritmi, il suo metodo incuriosisce. Non pochi analisti rivisitano i suoi schemi per adattarli ai mercati moderni. Forse non è solo una questione di astrologia. Forse è il tentativo, antico quanto l’uomo, di trovare un senso dove tutto sembra caos.

Gestione cookie