C’è chi lascia i soldi dormire sul conto e chi invece li mette al lavoro. In un momento in cui i tassi si sono stabilizzati, la scelta su dove parcheggiare la liquidità per dodici mesi è diventata cruciale. Tra conti deposito con interessi interessanti, il deposito Supersmart di Poste Italiane e i titoli di Stato a breve termine come BOT e BTP, la differenza tra prudenza e guadagno può sembrare minima, ma fa la differenza. E capire come orientarsi può evitare decisioni poco convenienti.
Ci sono periodi in cui il denaro sembra non sapere dove andare. Dopo anni di rendimenti quasi nulli, tornano strumenti che premiano chi sa attendere un anno, ma non tutti offrono lo stesso equilibrio tra sicurezza, flessibilità e profitto. La tentazione di “far fruttare” la liquidità si scontra con la paura di perdere libertà di movimento.

Eppure, proprio adesso, ci sono soluzioni che consentono di bilanciare prudenza e rendimento senza addentrarsi in meccanismi troppo tecnici. La differenza la fanno le condizioni, le tasse e le garanzie che ogni strumento offre.
Conti deposito e Supersmart Poste Italiane come scegliere tra rendimento e sicurezza
I conti deposito vincolati tornano ad essere protagonisti. Offrono rendimenti lordi fra il 2,5% e il 3,5%, come mostrano i principali comparatori di mercato. Alcune banche come Banca Progetto o ViViBanca si collocano intorno al 3%, mentre altre, come Aidexa o Solution Bank, poco sotto. Su 100.000 euro vincolati per 12 mesi al 3% lordo, il guadagno netto – detratta la tassazione del 26% – è di circa 2.200 euro. Non male per un investimento privo di rischi di mercato. La rigidità è il prezzo da pagare: chi svincola prima perde il rendimento.

Il deposito Supersmart di Poste Italiane, nella versione Premium 366 giorni, offre un tasso lordo intorno al 2,00%. Dopo l’imposta del 26%, il guadagno netto scende a circa 1,5%, pari a 1.480 euro su 100.000 euro. Meno rispetto ai migliori conti deposito, ma con un vantaggio: la gestione è semplice e il capitale è garantito dallo Stato. È una soluzione ideale per chi vuole evitare complicazioni bancarie, accettando un rendimento più basso in cambio di massima sicurezza e, in alcuni casi, di una certa flessibilità nello svincolo anticipato.
Un confronto diretto mostra che il Supersmart è più prudente, mentre i conti deposito vincolati premiano di più chi è disposto ad attendere senza toccare il capitale. La scelta si riduce a una questione di fiducia e priorità: preferire la stabilità o cercare un piccolo extra rendimento.
BOT e BTP a un anno tra rendimenti di Stato e rischi limitati per chi vuole dormire sonni tranquilli
I BOT annuali, nell’ultima asta di settembre 2025, hanno registrato un rendimento lordo medio del 2,03%. Applicando l’aliquota agevolata del 12,5%, il rendimento netto effettivo si avvicina all’1,8%, pari a circa 1.615 euro su 100.000 euro investiti. Un guadagno modesto ma con la garanzia totale dello Stato e la certezza della scadenza, senza sorprese di mercato.
I BTP a breve scadenza, invece, offrono qualcosa in più: rendimenti lordi tra il 2,2% e il 2,3%, con la stessa tassazione del 12,5%. Il guadagno netto si aggira attorno a 1.950 euro, ma con un rischio leggermente superiore, perché il prezzo del titolo può oscillare. Chi lo mantiene fino alla scadenza riceve l’importo promesso, chi lo vende prima può ottenere di più o di meno a seconda dei tassi del momento. È una soluzione per chi accetta un minimo di volatilità in cambio di qualche euro in più.
Tra queste opzioni, i conti deposito restano oggi i più remunerativi e lineari, ideali per chi punta alla sicurezza del capitale. Il Supersmart è perfetto per chi preferisce restare nell’ambiente familiare delle Poste, mentre BOT e BTP rappresentano la via statale alla tranquillità. Dopo anni di rendimenti quasi invisibili, il denaro torna finalmente ad avere un valore: la vera sfida è decidere quanto si è disposti a “bloccarlo” per farlo lavorare. Forse la risposta non sta solo nei numeri, ma nella serenità che ognuno cerca quando pensa al proprio futuro finanziario.