Quando paghi anche per gli sbagli del commercialista e quando no: finalmente chiarezza ma tanti tremano

La situazione diventa grave quando paghi anche per gli sbagli del commercialista, come non perdere tutti i soldi.

Occhio a cosa fanno i liberi professionisti con il tuo denaro, ci si deve affidare a persone altamente competenti, altrimenti per errori loro, si rischia di perdere tutti i risparmi! Un incubo reale che si concretizza quando paghi anche per gli sbagli del commercialista. Analisi delle situazioni e strumenti di tutela e prevenzione, guida pratica su come comportarsi.

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Quando paghi anche per gli sbagli del commercialista e quando no: finalmente chiarezza ma tanti tremano- Trading.it

A esprimersi sulla questione è stata la sentenza n. 22742/2025 della Corte di Cassazione, la quale ha chiarito che la responsabilità fiscale per errori o omissioni nella dichiarazione, grava ovviamente sempre sul contribuente, anche se ci si è fatti aiutare dal commercialista! Questo perché vigono obblighi e condizioni ben precise.

Si esaurisce il principio generale della responsabilità fiscale, infatti è obbligo del cittadino quello di dichiarare e pagare le imposte. Da qui, consegue la responsabilità fiscale “permanente”, per cui le sanzioni amministrative tributarie sono direttamente indirizzate in via primaria al contribuente, pure se l’errore è del professionista.

Vige anche il dovere di vigilanza, per cui affidare un determinato incarico a un consulente, non lo esonera dal dovere di vigilare e controllare il suo operato. Così, la Cassazione si pronuncia, affermando quanto segue.

Ecco quando paghi anche per gli sbagli del commercialista, guida pratica per evitarlo

Con la sentenza n. 22742/2025, la Cassazione ha ribadito che il contribuente ha l’onere e il dovere di aver con diligenza, monitorato quanto compiuto dal proprio commercialista. Specificatamente, un cittadino che aveva affidato la gestione delle sue ritenute a un professionista, è stato poi contestato dall’ADE per omissioni nei versamenti. Cosa ha poi risposto la Corte?

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Ecco quando paghi anche per gli sbagli del commercialista, guida pratica per evitarlo- Trading.it

Nella sentenza la Corte ha ribadito che la validità del controllo cartolare, cioè la procedura automatizzata di liquidazione delle imposte, l’onere della prova, e la cartella di pagamento, sono dovere del contribuente.

Infatti, c’è distinzione tra responsabilità fiscale, la quale riguarda gli obblighi nei confronti dell’amministrazione finanziaria e le sanzioni che ricadono sul contribuente, e quella civile, appunto contrattuale, che deriva dagli inadempimenti professionali del consulente. Così, il cittadino ha il diritto di rivalersi sul commercialista per il danno subito a patto che si esauriscano le seguenti condizioni.

Cioè che ci si un danno patrimoniale effettivo provocato direttamente dalla negligenza del consulente, e il contribuente sia nelle condizioni di fornire prova dell’inadempimento e del danno. Il risarcimento può includere sanzioni, interessi o maggiori imposte pagate a causa dell’errore professionale.

Ma ciò non copre le imposte che erano dovute. Davanti dolo o frode si può richiedere l’esonero dalle sanzioni in sede tributaria, se l’errore è del tutto imputabile al consulente, e se viene tempestivamente denunciato.

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