Pensione di invalidità e indennità di accompagnamento: fino a 1.200 euro al mese, se si rispettano questi requisiti

Quanto si può davvero ottenere con la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento? In molti casi si superano i 1200 euro al mese, ma non tutti lo sanno. Cifre così importanti non arrivano da sole: bisogna conoscere i criteri, rispettare i limiti e seguire due percorsi distinti. In questo articolo si fa luce su come queste prestazioni si combinano e cosa bisogna fare per non perdere ciò che spetta.

Non è raro che, pur avendo diritto a un supporto economico significativo, alcune persone ricevano meno del previsto. Succede perché la normativa è precisa ma non sempre facile da interpretare.

banconote e moneta di un euro
Quanto incassa chi prende la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento?-trading.it

Le prestazioni per invalidi civili totali sono pensate per offrire un sostegno a chi non può lavorare e ha una disabilità riconosciuta. Ma, per ottenere il massimo previsto dalla legge, serve qualcosa in più: conoscere esattamente quali domande presentare e quando, tenere d’occhio i redditi e capire quali condizioni sanitarie fanno davvero la differenza.

Molti si fermano alla sola pensione base, ignorando che esiste una maggiorazione in base al reddito. Altri non sanno che l’accompagnamento è una prestazione separata e che serve un’altra richiesta per riceverlo. Eppure, basta poco per ottenere una cifra che supera i 1200 euro al mese, regolarmente e ogni mese.

Pensione di invalidità: quando l’importo base sale fino a 747 euro

Chi ha un’invalidità civile riconosciuta al 100% può ottenere una pensione mensile di 336 euro, distribuita su 13 mensilità. Questa somma rappresenta l’importo minimo previsto per chi ha una disabilità totale e non svolge attività lavorativa.

persona che mantiene in mano delle banconote
Pensione di invalidità: quando l’importo base sale fino a 747 euro-trading.it

Ma la cifra può aumentare sensibilmente se il reddito personale (e familiare, se coniugati) è basso. In questi casi, l’INPS riconosce una maggiorazione sociale che può arrivare fino a 411,84 euro al mese. Sommando le due cifre si arriva così a 747,84 euro mensili.

I limiti di reddito per ottenere questa integrazione sono precisi: 9.721,92 euro l’anno per chi vive da solo e 16.724,89 euro per chi è coniugato. Non serve presentare una seconda domanda: la maggiorazione viene calcolata in automatico, se si rispettano i requisiti e se i redditi sono stati correttamente comunicati all’INPS.

Per fare un esempio pratico, una donna sola, senza altri redditi, con invalidità al 100%, percepisce mensilmente l’importo massimo della pensione con maggiorazione: 747,84 euro. Questo importo copre 13 mensilità, quindi un totale annuo di oltre 9700 euro.

Accompagnamento: l’aggiunta che porta oltre 1200 euro mensili

La indennità di accompagnamento è una prestazione distinta. Viene riconosciuta a chi, oltre all’invalidità totale, non è in grado di deambulare senza aiuto o non può compiere da solo gli atti quotidiani della vita. L’importo è di 542 euro mensili, su 12 mensilità, ed è completamente indipendente dal reddito.

Per riceverla è necessaria una domanda specifica, accompagnata da certificato medico e successiva visita con la commissione dell’INPS. Se viene approvata, decorre dal mese successivo alla presentazione della richiesta.

Quando l’accompagnamento si somma alla pensione con maggiorazione, l’importo mensile può superare 1.289 euro. È il caso, ad esempio, di un uomo con invalidità al 100%, reddito nullo e disabilità motoria grave: riceve ogni mese 747,84 euro dalla pensione e 542 euro di accompagnamento.

Non tutti sanno che queste due prestazioni vanno richieste separatamente. Non basta avere l’invalidità totale: se non viene presentata anche la domanda per l’accompagnamento, non verrà riconosciuta. I patronati offrono assistenza gratuita e sono spesso il canale più sicuro per seguire correttamente le pratiche.

Ricevere entrambi i trattamenti non è un’eccezione, ma un diritto per chi rientra nelle condizioni previste. L’importante è conoscere le regole, non tralasciare nessun dettaglio e controllare che tutti i dati siano aggiornati.

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