Un titolo di Stato con cedola inferiore all’1% può davvero offrire rendimenti interessanti? Sembra un controsenso, ma in alcuni casi il guadagno reale non dipende tanto dal tasso scritto sul foglio quanto da quanto si paga per acquistarlo.
In un momento in cui molti si chiedono dove mettere i propri risparmi senza rischiare troppo, esiste un BTP che, dietro un’apparenza modesta, nasconde un rendimento effettivo piuttosto generoso. Basta leggere i numeri con attenzione. Il mercato spesso inganna, ma i calcoli non mentono. E quando si fa bene due conti, le sorprese non mancano, soprattutto se si ragiona su un orizzonte di sette anni.
Il mondo dei BTP sembra spesso fatto per chi non vuole sorprese. Ma ogni tanto, proprio lì dove sembrano mancare le emozioni, si nascondono le occasioni. È il caso del BTP Tf 0,95% Gennaio 2032, un titolo che a prima vista non fa esattamente battere il cuore: una cedola annua dello 0,95% non sembra il massimo in tempi di inflazione e tassi in rialzo. Eppure, il prezzo a cui oggi viene scambiato cambia completamente il quadro. Basta sapere dove guardare.
Per capire se questo titolo merita davvero attenzione, abbiamo confrontato diversi BTP con scadenza simile. L’obiettivo era individuare quello con il miglior rendimento netto a parità di orizzonte temporale. Tra le varie opzioni disponibili sul mercato, questo si è distinto in modo netto: a parità di durata, nessun altro BTP oggi offre un rendimento effettivo così elevato. E la cosa più interessante è che questo vantaggio non deriva da rischi particolari o da condizioni anomale, ma semplicemente da un prezzo molto favorevole rispetto al valore di rimborso.
Perché il BTP 2032 vale più di quello che sembra
Il BTP Tf 0,95% Gennaio 2032 oggi si compra a 87,29. Questo significa che, pur pagando meno, chi lo tiene fino alla scadenza nel 2032 riceverà comunque 100 euro per ogni titolo. Il rendimento effettivo a scadenza lordo è del 3,01%, mentre quello netto si attesta al 2,87%. Non poco, considerando il contesto di un titolo di Stato a basso rischio. E con una duration modificata di 6,52, l’esposizione ai tassi non è eccessiva, specie per chi punta al mantenimento fino a scadenza.
Le cedole annuali sono pari a 950 euro lorde su un investimento di 100.000 euro, che diventano circa 832 euro netti all’anno. Ma la parte più consistente arriva al termine dei sette anni, quando si incassa la differenza tra quanto pagato e quanto rimborsato: un guadagno netto superiore agli 11.000 euro. Alla fine, mettendo insieme tutto, si superano i 16.900 euro netti in sette anni. Una somma che rende questo titolo uno dei BTP più interessanti per rendimento netto a medio termine.
Centomila euro oggi: quanto valgono tra sette anni?
Nel confronto con altri BTP a 7 anni, questo si è dimostrato il più efficiente in termini di ritorno complessivo. I motivi sono chiari: un prezzo fortemente scontato e una tassazione agevolata. In un periodo in cui i conti deposito iniziano a frenare e i mercati azionari sono imprevedibili, questa soluzione può risultare vantaggiosa per chi cerca sicurezza e rendimento. In fondo, non serve puntare tutto su cedole elevate: a volte è proprio nel prezzo che si nasconde il valore più grande.