Diecimila euro fermi per quattro anni non sono solo un risparmio parcheggiato: possono diventare un’occasione concreta per ottenere un rendimento interessante, senza addentrarsi in strategie complesse. Esistono due strumenti molto noti e solidi che offrono soluzioni adatte a chi cerca stabilità o un guadagno certo. Eppure, scegliere tra uno e l’altro non è così banale. Ogni opzione ha vantaggi e limiti che possono fare la differenza, soprattutto in un periodo in cui la sicurezza è tornata al centro delle scelte finanziarie. Investire con buon senso è possibile, anche senza essere esperti del settore.
Molti preferiscono non rischiare e lasciano i propri risparmi in conto corrente, pensando che sia la soluzione più sicura. Ma l’inflazione continua a erodere il valore reale del denaro e in quattro anni può fare una grande differenza.

Bloccare 10.000 euro per un periodo definito può diventare una scelta vantaggiosa, a patto di sapere bene cosa si sta facendo. Chi ha una certa disponibilità e vuole proteggere il proprio capitale può affidarsi a strumenti garantiti dallo Stato, che oggi offrono condizioni più favorevoli rispetto al passato.
BTP: rendimento più elevato, ma soggetto a variazioni
Tra le opzioni più gettonate per chi vuole investire in sicurezza spiccano i Buoni del Tesoro Poliennali, strumenti emessi dallo Stato italiano che pagano interessi fissi semestrali. Il BTP Tf 2,80% Giugno 2029 (ISIN IT0005495731), ad esempio, se acquistato oggi e mantenuto per quattro anni, offre un rendimento lordo del 2,53% annuo, pari a circa il 2,18% netto. In termini pratici, su 10.000 euro si può arrivare a un guadagno netto intorno agli 888 euro.

La tassazione è agevolata al 12,5%, ma c’è un punto importante da considerare: il valore del titolo può variare se si decide di venderlo prima della scadenza. In caso di necessità, potrebbe quindi verificarsi una perdita rispetto al capitale iniziale. Se però si è certi di non aver bisogno di liquidità per l’intero periodo, l’investimento risulta solido e conveniente. I BTP rappresentano quindi una soluzione interessante per chi è disposto ad accettare un minimo di variabilità pur di ottenere un rendimento maggiore.
Buoni Fruttiferi Postali: zero sorprese, ma rendimento più basso
Chi preferisce puntare sulla massima stabilità, trova nei Buoni Fruttiferi Postali un’alternativa rassicurante. Distribuiti da Poste Italiane e garantiti dallo Stato, non subiscono oscillazioni di mercato e permettono il rimborso in qualsiasi momento. Per un orizzonte di quattro anni esistono due scelte principali: il Buono 4 Anni Plus, che offre un rendimento lordo dell’1,25% (circa 1,11% netto), con un guadagno intorno ai 450 euro, e il Buono Rinnova, riservato a chi ha già avuto altri buoni in passato, che rende l’1,50% lordo (1,32% netto), arrivando a circa 550 euro.
La grande forza di questi strumenti sta nella loro semplicità. Non hanno costi di gestione e sono perfetti per chi non vuole sorprese. Anche se il rendimento è più contenuto rispetto ai BTP, offrono grande flessibilità e la garanzia del capitale, qualità molto apprezzate in tempi incerti.