Ecco le quattro novità principali introdotte dal governo questo mese che vanno a modificare requisiti e bonus per pensionati lavoratori e disoccupati.
Nell’ottica di una migliore gestione della spesa pubblica e in previsione di una più stringente capacità di spesa, il Governo fa economia e ottimizza le risorse a disposizione dello Stato sociale.
Come risaputo, a luglio una pioggia di bonus riguarderà tutte le categorie produttive e anche i pensionati con un reddito annuo non superiore ai 35.000 euro. Si tratta di 200 euro una tantum erogati dal governo per contrastare l’aumento dei prezzi e il caro energia. La misura stanziata permetterà ai cittadini di compensare una parte delle spese in eccesso dovute all’inflazione e l’aumento dei costi per le utenze domestiche.
A questo proposito viene anche prorogato il bonus sociale relativo all’energia elettrica e al gas. L’aumento dovuto alle difficoltà di approvvigionamento sarà quindi compensato fino al 31 agosto 2022. A ciò provvederà l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. L’agevolazione è destinata, secondo quanto previsto dal Decreto Energia, a chi ha reddito ISEE non superiore ai 12.000 euro.
Un’altra proroga sempre nel mese di luglio è istituita anche per realizzare una parte dei lavori tramite il Superbonus 110%. Il termine riguarda la realizzazione del 30% dei lavori previsti per avvalersi dell’agevolazione; questo viene esteso di tre mesi fino al 30 settembre 2022.
La disposizione interviene anche sulla disciplina della cessione del credito. La quarta cessione potrà essere effettuata a qualsiasi partita Iva diversa dal consumatore finale, quindi a chiunque eserciti attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale. La norma permette così di sbloccare in modo retroattivo i crediti rimasti bloccati.
La quarta e ultima novità in tema di agevolazioni e redditi riguarda i meccanismi che rendono possibile il Reddito di Cittadinanza. Al fine di mantenere il beneficio, le offerte da parte di privati varranno valutate come quelle ricevute attraverso i centri per l’impiego. Queste faranno così numero nel conteggio dei rifiuti che portano alla perdita dell’assegno. Il massimo dei rifiuti a offerte congrue pari a due determinerà la decadenza del beneficio.
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