Un numero che torna, una soglia che resiste: le azioni Eni orbitano intorno a 12,82 euro come se qualcosa le trattenesse. Non è solo una cifra, è un messaggio del mercato. Una stabilità che sa di attesa, mentre indicatori e analisti sembrano vedere un’altra direzione. Ma è davvero così chiaro il segnale? O è il silenzio prima di un movimento improvviso?
Guardando il grafico delle azioni Eni, potrebbe sembrare tutto sotto controllo. Nessuna impennata, nessun crollo clamoroso. Eppure c’è qualcosa che colpisce: quella quota di 12,82 euro, che sembra fare da perno a ogni movimento degli ultimi giorni. Come se il mercato stesse prendendo fiato prima di decidere da che parte andare.

Negli ultimi mesi, diversi eventi hanno influenzato il contesto energetico globale. Dai nuovi contratti internazionali fino ai primi effetti delle politiche green europee, Eni si è trovata a navigare tra solidità operativa e grandi trasformazioni. Questo ha portato il titolo a muoversi tra forze contrastanti, con l’apice a 14,225 euro e un minimo annuo a 10,804, toccato sulla media mobile a 200 settimane.
A oggi, il prezzo torna vicino ai livelli di inizio anno, proprio su quella soglia che continua ad attirare l’attenzione. Il dato curioso è che, mentre il quadro settimanale e giornaliero mostra un’impostazione debole, su base mensile e trimestrale, l’alligator indicator resta al rialzo. È un contrasto che suggerisce una tensione in attesa di risolversi.
Quel prezzo di Eni che non mente: 12,82 è solo equilibrio?
Il fatto che Eni stazioni da settimane tra 12,17 e 13,30 euro può sembrare noioso per chi cerca movimento, ma per gli analisti è un segnale chiave. Potrebbe indicare un consolidamento, oppure una zona di distribuzione. A 12,17 passa la lingua dell’alligator indicator giornaliero, e quindi trattasi di un livello da attenzionare.

Una sua tenuta potrebbe ripsinfere i prezzi verso la prima resistenza di 13,30. Invece, in caso contrario, il successivo supporto grafico è individuato in area 10,804.
Gli analisti monitorati da Marketscreener sono 23 e la raccomandazione prevalente è “Accumulate”. Il target medio è 14,85 euro, con un margine potenziale di +15,83%. Cifre che fanno pensare a una fiducia ancora viva nel titolo, soprattutto se si guarda oltre l’orizzonte breve.
Da marzo 2025, diverse banche d’affari hanno aggiornato le loro valutazioni. Goldman Sachs e Morgan Stanley, tra le più attive, hanno espresso pareri positivi, sottolineando la solidità del business gas e l’efficacia dei progetti internazionali.
Sul fronte delle news aziendali, Eni ha aperto il 2025 con nuove intese offshore in Africa, progetti sui biocarburanti e investimenti nelle rinnovabili. È un percorso a doppia corsia, tra radici energetiche tradizionali e futuro sostenibile. Il titolo riflette questo dualismo, con un movimento che sembra attendere solo un nuovo segnale.