Dario non riesce più a dormire. Le sue notti sono un groviglio di pensieri, il suo cuscino un campo di battaglia. Qualcosa non torna nei suoi conti, e il motivo lo tormenta.
Quell’investimento, che sembrava promettente, si è trasformato in un peso. Le perdite sul BTP lo fanno sentire in trappola, e la fiducia inizia a cedere. Ma com’è possibile che, se i tassi scenderanno, il suo BTP continui a perdere valore? Una storia fatta di numeri, ma soprattutto di emozioni, aspettative disilluse e realtà quotidiana.
Sul tavolo, il caffè è freddo. Anche oggi Dario si alza con le occhiaie profonde. Ha passato un’altra notte sveglio, tra rate del mutuo, scuola dei figli, e quel pensiero fisso: il BTP 2.15 – 01MZ72, comprato a 64 e oggi in area 58,41. Una discesa che pesa, più nello stomaco che sul portafoglio. A inizio anno ci aveva creduto. Insieme a Vincenzo, l’amico di sempre, aveva puntato centomila euro su quel titolo di Stato, sicuro che i tagli dei tassi BCE avrebbero portato benefici. Ma il mercato si muove in modo strano, e Dario si sente tradito. Non capisce dove ha sbagliato, e la frustrazione cresce. Ogni giorno controlla il prezzo, e ogni giorno è una piccola ferita.
Ha parlato con Antonio, il suo consulente finanziario. Antonio è calmo, razionale. Gli ha spiegato tutto: la duration modificata del titolo è 23,08. Un numero che indica quanto il valore del BTP è sensibile ai movimenti dei tassi. Più è alta la duration, più il prezzo oscilla. E anche se nel 2025 i tassi scenderanno, il presente è ancora instabile. E il mercato, si sa, ragiona sull’immediato. L’incertezza geopolitica, l’inflazione che fatica a rientrare, le parole prudenti della BCE: tutto incide sul valore dei titoli a lunga scadenza.
Antonio gli ha parlato con chiarezza. “Il tuo BTP è come una nave enorme. Reagisce piano, ma una volta che si muove, lo fa con forza. Intanto, però, soffre la volatilità.” Dario guarda i numeri: rendimento effettivo lordo 4,19%, netto 3,79%, con rateo lordo 0,1928.
Ma non è solo questione di cifre. È l’angoscia, il rimorso. La domanda: “Ho fatto la scelta giusta?” Gli sembra di aver giocato con i soldi della sua famiglia, e ogni giorno che il prezzo cala, è come se il suo errore diventasse più grande.
“Vendere ora sarebbe un errore,” dice Antonio. “Se tieni il titolo fino a scadenza, tornerai a 100, ma fra 48 anni. Il tempo ti è amico, non nemico, ma fattene una ragione perchè potresti rimanere inceppato nella posizione anche per decenni.” Ma la pazienza è difficile, soprattutto quando si sente la pressione della famiglia, della quotidianità. Ogni sera, quando tutto tace, il pensiero torna lì. Non al grafico, ma alla scelta. E alla paura di aver sbagliato. Intanto, Dario inizia a capire una cosa: investire nei BTP non è solo questione di previsione, ma anche di tenuta emotiva. E forse una notte, finalmente, dormirà sapendo che il peggio, forse, è solo nella sua mente. Forse…per il momento è nelle sue tasche….
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