Sembra che l’Europa si stia preparando ad una crisi alimentare. La causa, i molti disequilibri mondiali causati dalla guerra in Ucraina. Gli scenari prospettati sono davvero preoccupanti.
Sono molte le figure politiche di spicco che stanno “lanciando l’allarme”. Alcune dichiarazioni sono esplicite e offrono scenari inquietanti. L’UE, nel frattempo, vara un vero e proprio piano per far fronte alla “prossima crisi alimentare”. Ma cosa sta succedendo? Ecco a cosa andremo incontro – molto probabilmente – tra non molto tempo.
Il prezzo alle stelle di carburanti ed energia sembra sia solamente l’inizio. Di un effetto “a cascata” che rischia di gettarci nella crisi più ampia e grave del secolo. Abbiamo già visto i primi effetti della guerra in Ucraina e delle sanzioni inflitte alla Russia. Export “bloccati”, importazioni anche, con il conseguente aumento dei prezzi di molti generi alimentari. E in alcuni casi scarsa reperibilità. Ricordiamo che Ucraina e Russia ci forniscono Oli vegetali, cereali e grano.
Timori e preoccupazioni arrivano dalle parole – molto forti – di alcuni esponenti politici di spicco, come Joe Biden e anche Emmanuel Macron. Il Presidente Americano non usa mezzi termini e afferma che “la crisi sarà reale“. Il premier francese si spinge oltre, facendo una previsione più che verosimile. Non solo rincari come quelli che stiamo vedendo adesso. Al momento, proprio perché il conflitto in Ucraina è attivo e devastante, gli agricoltori sono impossibilitati a seminare. Il racconto del prossimo anno, quindi, è già compromesso.
Questo significa che tra 12-18 mesi ci sarà una vera carenza di alcuni beni alimentari essenziali. Grano, olio di semi, ma anche orzo e mangimi per il comparto allevamento di animali. Se già cn il costo dell’energia si erano verificati degli aumenti di prezzo, si dovrà temere anche l’irreperibilità di alcuni prodotti.
L’UE, in tutto questo, sta elaborando un vero e proprio “paino d’emergenza”, che dovrebbe limitare i danni. Il progetto, che ha anche un nome ed è denominato “Farm”, è volto ad agire su più fronti. Nel programma approvato dal Consiglio Europeo compaiono alcune linee guida: “aumentare la trasparenza sugli stock mondiali, garantire l’approvvigionamento per i Paesi a rischio e incentivare la produzione nelle regioni più fragili e a rischio.”
Non solo: è al vaglio anche la possibilità di aumentare l’import di determinati prodotti da Stati Uniti e India e al tempo stesso attuare strategie di contenimento dei prezzi di alcuni beni essenziali. Come ad esempio la riduzione dell’Iva, eventualità lasciata alla libera scelta dei Paesi UE.
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