RdC: arrivano di nuovo le mensilità con la storica sentenza

Il Reddito di cittadinanza torna a far parlare di sé con una sentenza che potrebbe rivoluzionare tutto. C’è chi può festeggiare.

Una sentenza della Cassazione potrebbe far resuscitare all’improvviso il Reddito di cittadinanza. Un caso che potrebbe cambiare la storia di chi lo percepiva ma anche di chi se lo era visto negato.

uomo con carta rdc in mano e donna soddisfatta
RdC: arrivano di nuovo le mensilità con la storica sentenza – trading.it

Il Reddito di cittadinanza torna a far parlare di sé dopo che ormai è stato sostituito dall’Assegno di inclusione. Tutto per una sentenza della Corte Costituzionale che potrebbe restituire il sorriso a molti esclusi. Chi lo avrebbe mai detto che si sarebbe tornati a parlare del vecchio sostegno fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle? Di sicuro il Reddito di cittadinanza non tornerà mai più, ma una sentenza della Corte Costituzionale ha sollevato un dubbio che potrebbe creare un precedente importante.

E succede che potrebbero cambiare anche le regole di tutti i sussidi previsti anche oggi dallo Stato, Assegno di inclusione compreso. Potrebbe tornare il Rdc per chi si era visto negare la domanda e potrebbero cambiare i requisiti per richiedere altri aiuti, ampliando la platea di beneficiari.

Reddito di cittadinanza: chi può davvero festeggiare

La Corte di Cassazione ha sentenziato l’incompatibilità tra la normativa italiana sul Reddito di cittadinanza e il diritto dell’Unione Europea. E questo a causa del requisito di residenza di almeno 10 anni in Italia con gli ultimi due continuativi.

uomo di spalle che esulta
Reddito di cittadinanza: chi può davvero festeggiare – trading.it

Un requisito che di fatto tagliava fuori molti stranieri seppure cittadini dell’Unione Europea, arrivati da poco in Italia. Tali requisiti di residenza, secondo la Cassazione, potrebbero determinare una discriminazione indiretta nei confronti dei cittadini di altri Stati membri dell’Unione Europea. La normativa italiana, quindi, sarebbe in contrasto con i principi dell’Unione contro la discriminazione e a favore della libera circolazione. Secondo la Cassazione la norma italiana tendeva ad aiutare solo coloro che risultavano residenti da molto tempo e in modo continuativo in Italia, senza tenere conto del reale bisogno economico del richiedente.

Se la normativa  italiana dovesse essere ritenuta in contrasto con i principi dell’Unione Europea, il legislatore italiano potrebbe essere chiamato a modificarla per evitare il rischio di sanzioni o annullamenti giudiziari. In attesa di novità che potrebbero cambiare i requisiti per ottenere anche i sussidi in essere, ci sarà da capire anche se tutti coloro che erano stati esclusi dal Rdc, potranno ricevere quello che gli era stato negato.

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