Sta davvero tornando la voglia di investire con più calma? Sempre più persone stanno rivalutando strumenti finanziari apparentemente noiosi, ma che oggi offrono più di quanto si pensi. Non promettono sogni di ricchezza, ma garantiscono stabilità, chiarezza e piccoli rendimenti costanti. In un periodo in cui il mercato globale è una giostra instabile, alcune soluzioni “tranquille” iniziano a sembrare addirittura affascinanti. Si tratta di investimenti che non fanno notizia, ma continuano a essere scelti da chi vuole dormire sereno. E mentre tutti inseguono novità ad alto rischio, qualcun altro guarda con interesse a qualcosa di già noto, ma che ora si presenta sotto una nuova luce.
C’è chi ha smesso di inseguire l’ultima criptovaluta o l’azione del momento e ha iniziato a considerare opzioni più concrete. Non è questione di essere conservatori, ma di volere certezze: un rendimento, anche piccolo, e una scadenza vicina. In tempi incerti, la semplicità può essere una strategia. E a volte, la scelta più razionale è proprio quella che sembra la meno brillante.
L’idea di lasciare i soldi fermi sul conto inizia a dare fastidio, ma molti non vogliono nemmeno rischiare tutto. E allora, tra le soluzioni disponibili, ci sono alcuni titoli di Stato italiani che stanno facendo parlare chi sa osservare i segnali. Non tutti li prendono in considerazione, e forse è proprio questo il loro vantaggio.
Tra i titoli più interessanti del momento spiccano i BTP con scadenza entro il 2026, capaci di offrire un rendimento discreto senza pretendere troppo in termini di rischio. In cima alla lista c’è il BTP con cedola del 4,50%, che scade a marzo 2026. Oggi si compra intorno a 101,5 euro e assicura un rendimento lordo del 2,05%, che si traduce in 1,79% netto. Non è il solo: anche il BTP 3,80% aprile 2026 e il 3,85% settembre 2026 offrono numeri simili, con quotazioni leggermente sopra la pari ma cedole ancora interessanti.
Chi cerca un equilibrio tra prezzo e guadagno può valutare titoli con cedole intorno al 3,10%-3,50%, come il BTP con cedola 3,10% agosto 2026, che oggi vale poco più di 101 euro e offre un rendimento netto attorno all’1,76%. Leggermente inferiore è quello del BTP 3,50% gennaio 2026, che si acquista a circa 100,7 euro. Questi titoli combinano flussi cedolari regolari con prezzi che non si discostano troppo dal valore nominale, creando un equilibrio adatto a chi punta alla sicurezza.
Anche i BTP con cedole più basse, come il 2,10% luglio 2026 o l’1,60% giugno 2026, offrono rendimenti non trascurabili. In entrambi i casi, si arriva a un netto intorno all’1,65%, con prezzi vicini o leggermente inferiori a 100 euro. Chi preferisce non ricevere cedole annuali può invece guardare al BTP zero coupon agosto 2026, che costa circa 98 euro e garantisce un rendimento netto poco sopra l’1,6%.
Ciò che colpisce di questi strumenti è la loro coerenza. Non brillano per guadagni elevati, ma si fanno notare per la prevedibilità. Sono l’alternativa ideale per chi vuole parcheggiare la liquidità per uno o due anni senza preoccuparsi troppo.
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