Ricevere la pensione senza conto: si può, ma con regole precise

Quando si tratta di riscuotere la pensione, anche un piccolo dettaglio può obbligare a cambiare abitudini, strumenti e perfino relazioni familiari. C’è una regola precisa, introdotta da oltre un decennio, che riguarda il modo in cui si riceve il trattamento pensionistico.

Eppure, ancora oggi, non tutti sanno come funziona davvero. Il conto corrente non è sempre una libera scelta: in certi casi diventa un obbligo da rispettare.

Persona che ha in mano contanti e carte
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C’è chi ha sempre ricevuto tutto in contanti, magari allo sportello della posta sotto casa. E c’è chi, invece, si è già abituato a usare carte, IBAN e operazioni digitali. Due mondi diversi, entrambi legittimi. Ma oggi, a determinare quale dei due sarà possibile continuare a percorrere, non è più la volontà individuale. Conta una soglia precisa: 1.000 euro. Sotto questa cifra, si può ancora ritirare l’importo in contanti. Sopra, invece, tutto cambia. Non importa da quanto tempo si riceve la pensione, o quale sia la situazione personale. Conta solo l’importo.

E questo non è tutto. C’è anche il rischio che, in mancanza di strumenti adeguati, il pagamento venga bloccato.

Quando serve davvero il conto corrente per ricevere la pensione

C’è un limite oltre il quale le regole sono chiare: nessun pagamento in contanti è consentito se l’importo supera 1.000 euro. Chi si trova al di sopra di questa soglia è obbligato a ricevere la pensione su un mezzo tracciabile: conto corrente, libretto o carta prepagata con IBAN. Questo significa che chi non ha mai utilizzato uno di questi strumenti dovrà adattarsi, o trovare una soluzione alternativa.

Persona che ha in mano dei contanti
Quando serve davvero il conto corrente per ricevere la pensione-trading.it-trading.it

Non è permesso dividere l’importo tra una parte in contanti e una parte su conto. Se la pensione è pari o inferiore a 1.000 euro, allora sì: si può andare all’ufficio postale e ritirare il denaro fisicamente, dopo aver presentato una richiesta scritta. Ma superata quella soglia, anche di pochi euro, cambia tutto.

Il messaggio INPS 2672/2024 ha ribadito questa regola. E per chi non comunica le coordinate bancarie, la pensione viene trattenuta presso l’INPS. Non viene persa, ma nemmeno versata, fino a quando non verrà indicato un metodo valido per riceverla. Una misura nata per garantire la tracciabilità, ma che spesso crea difficoltà a chi non ha familiarità con certi strumenti finanziari.

Cosa fare se non si dispone di un conto corrente

Non tutti hanno un conto corrente. E non tutti vogliono aprirne uno. Fortunatamente, la normativa prevede diverse alternative. La più pratica è dotarsi di una carta prepagata con IBAN: funziona come un conto, ma è più semplice e spesso più economica. Con essa, è possibile ricevere la pensione, fare acquisti e prelevare.

Esiste anche un’altra opzione: chiedere che la pensione venga versata sul conto di un familiare. Non è necessario che sia un conto cointestato. È sufficiente presentare una richiesta all’INPS, con il consenso del titolare del conto e i relativi dati. È una soluzione adottata spesso da persone anziane che vivono con figli o nipoti, utile per chi preferisce delegare la gestione.

Infine, chi ha accesso ai servizi online dell’INPS può modificare in autonomia le modalità di pagamento. Basta entrare nel portale con SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile utilizzare la delega dell’identità digitale, affidando a una persona di fiducia la gestione dei propri diritti.

Tutto questo mostra quanto possa essere semplice trovare una soluzione, ma anche quanto sia importante conoscere bene i meccanismi dietro al pagamento della pensione. Spesso si dà per scontato che basti aspettare l’accredito. Ma a volte, serve un piccolo passo in più per far sì che il diritto alla pensione diventi un fatto concreto e accessibile.

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